Si terrà nel pomeriggio di venerdì 22 novembre l’evento SvoltaDonna – Attiviamoci per la parità! organizzato da Synergie Italia. Sarà una giornata di incontri e momenti di condivisione con l’obiettivo di riconoscere e affrontare i segnali della violenza di genere. L’evento si svolgerà presso la Libreria Libri Liberi in via San Gallo 25r a Firenze. […]
Professoressa rimprovera alunna per lo smartphone in classe, i genitori l’aggrediscono
Durante l’anno scolastico appena concluso, in un Istituto comprensivo emiliano nella provincia di Piacenza, una giovane alunna è stata sgridata dalla professoressa per l’uso del cellulare in classe durante le lezioni. La studentessa ha riferito l’episodio ai genitori, che hanno reagito in modo estremo, come raccontato da Fanpage.
L’irruzione dei genitori in classe
Come risposta al richiamo della docente, i genitori della studentessa hanno fatto irruzione nella scuola durante l’orario di lezione. Si sono diretti verso la professoressa nel corridoio, aggredendola verbalmente e minacciandola. La Gilda degli Insegnanti ha fornito dettagli sullo sconcertante comportamento dei genitori, affermando che tutto è accaduto perché l’insegnante aveva osato redarguire la figlia per l’uso del cellulare.
La denuncia e le conseguenze
La professoressa è stata profondamente turbata dall’episodio e ha temuto per la sua incolumità nei giorni successivi. Con il supporto della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, ha sporto regolare denuncia alle autorità giudiziarie. Inoltre, ha richiesto l’azione difensiva dell’Avvocatura dello Stato alle competenti autorità scolastiche.
La tutela del corpo docente
La Gilda degli Insegnanti è impegnata nella tutela del corpo docente e sta monitorando attentamente le situazioni scolastiche nel territorio. L’obiettivo è contrastare fenomeni di delegittimazione e vilipendio dell’autorità degli insegnanti. Si sottolinea l’importanza di considerare i docenti come pubblici ufficiali con poteri autoritativi. Inoltre, si mette in guardia contro l’aziendalismo che considera gli studenti e i genitori come clienti, e contro un permissivismo eccessivo che mina il rispetto reciproco.