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La “palpata breve” non è un reato, bidello assolto dall’accusa di violenza sessuale
Assoluzione dall’accusa di violenza sessuale: a Roma un bidello di 66 anni è stato dichiarato non colpevole. Secondo i giudici del tribunale, la “palpata breve” non costituisce reato in quanto è durata solo “una manciata di secondi“.
Nel 2022, l’uomo aveva toccato i glutei di una studentessa di 17 anni di nome Claudia (nome di fantasia). Tuttavia, la sua azione è stata considerata una “manovra maldestra” e un “atto scherzoso“, per cui è stata ritenuta credibile la tesi dell’accusa di non aver avuto intenzioni moleste.
L’episodio non è violenza sessuale
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, un anno fa Claudia stava salendo le scale di un istituto di Roma quando ha avvertito qualcuno che le infilava le mani nei pantaloni, spostando gli slip e toccando i glutei. La ragazza ha raccontato ai giudici che il palpeggiamento è durato “tra i 5 e i 10 secondi”. L’accusato avrebbe poi detto a Claudia: “Lo sai che scherzavo”, negando in aula di aver infilato la mano nei pantaloni.
Una manovra maldestra
Secondo il pubblico ministero, il procuratore aveva richiesto una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per il bidello. Tuttavia, i giudici, pur credendo alla testimonianza della ragazza, hanno ritenuto che l’azione non costituisse un reato in quanto mancava l’intenzione del bidello di molestare la giovane. Di conseguenza, secondo i giudici, non c’era stata una “condotta di persistenza” nel toccamento, ma si trattava semplicemente di una “manovra maldestra senza concupiscenza”.