Filippo Turetta trascorre la prima notte in carcere dopo la condanna all'ergastolo. Il padre di Giulia Cecchettin avvia un progetto educativo con il Ministero.
Neonato morto a Roma, parla la madre: “Ospedale mente”
Torniamo a parlare del caso del neonato morto all’ospedale Pertini di Roma, forse soffocato dalla stessa madre che si è addormentata durante l’allattamento. Forse, perché restiamo in attesa di conoscere l’esito dell’autopsia che accerterà l’esatta causa del decesso.
Intanto, al Messaggero, la mamma ha rilasciato una dichiarazione: “Sto leggendo le dichiarazioni rilasciate dalla ASL 2 dicono che hanno garantito tutta l’assistenza necessaria, che alle puerpere viene fatta firmare un’autorizzazione a tenere i figli con loro… Bellissime parole, peccato non siano veritiere”.
“Più volte ho chiesto in reparto di essere aiutata perché non ce la facevo da sola e di portare per qualche ora il bambino al nido per permettermi di riposare, eppure mi è stato detto sempre di no – ha aggiunto – non è che si giustificassero in qualche modo. Dicevano che non era possibile e basta. E io rimanevo lì a dovermi occupare di tutto. Dovevo allattare il piccolo, cambiarlo, riporlo nella culletta accanto al letto, e ho dovuto farlo anche subito dopo il parto anche se ero sfinita”.
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L’intervento del Ministero della Salute
Anche il ministero della Salute ha deciso di approfondire il caso, chiedendo una relazione dettagliata alla Regione Lazio. Ieri, invece, le dichiarazioni del padre del piccolo: “Le si erano rotte le acque alle 4 della notte, ha poi trascorso 17 ore in travaglio prima di partorire. Era sfinita, ma le hanno subito portato il piccolo per l’allattamento e hanno anche preteso che gli cambiasse il pannolino da sola. Ma lei non si reggeva in piedi”, ha detto al Messaggero.
“Lei stessa aveva implorato più volte il personale del reparto di portare il piccolo al nido per qualche ora per potere riposare un po’. Non ce la faceva più. Ma la risposta era sempre ‘no, non si può'”, ha aggiunto.
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Foto da depositphotos.com.
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