Negli ultimi mesi i titolari di un mutuo a tasso variabile hanno ricevuto una vera e propria stangata. Le rate dei mutui sono, infatti, aumentate a dismisura per effetto dei rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE (Banca Centrale Europea).
Per correre ai ripari è allo studio del Governo uno specifico piano capace di supportare i titolari di mutuo a tasso variabile, che in questi mesi si sono visti erodere enormemente la propria capacità di spesa, costretti a far fronte a una rata decisamente più alta del solito.
Secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) i progressivi aumenti sulle rate dei mutui a tasso variabile, per via della nuova politica monetaria della BCE, che ha a sua volta aumentato i tassi di interesse per arginare la forte crescita dell’inflazione, hanno avuto un impatto dirompente sulle famiglie e il numero di rate non pagate è cresciuto di quasi un miliardo di euro solo nell’ultimo anno.
A parlarne ieri nel corso di un’intervista a “Radio Anch’io” è stato il vicepremier Matteo Salvini, che ha fatto riferimento a una misura, ancora oggetto di studio preliminare da parte del Governo, che introduca una una rata costante e un’estensione dei tempi di pagamento.
Il primo step sarà, dunque, quello di trovare un accordo con le banche che possa rendere più gestibile per le famiglie le rate a tasso variabile, attraverso un meccanismo di blocco sull’ammontare delle rate e un allungamento della durata del finanziamento.
Il Governo potrebbe dunque imporre agli Istituti bancari l’obbligo di accettare la richiesta del titolare di un mutuo a tasso variabile di allungare la durata del finanziamento che, tuttavia, rimarrebbe a variabile.
Questo semplice provvedimento permetterebbe di aumentare il numero delle rate, riducendo di conseguenza l’importo. Nel mutuo variabile con rata costante si stabilisce a priori l’importo della rata e poi, ogni mese, si applica il tasso di interesse come accade per il classico mutuo a tasso variabile. I titolari dei mutui possono beneficiare di una rata più bassa, rimborsando quanto ulteriormente dovuto in seguito, allungando così in automatico la durata del finanziamento.
Il processo di rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE si avvia ormai alla conclusione ed è ipotizzabile che non ci saranno ulteriori innalzamenti nel medio termine.
Ad oggi i titolari dei mutui possono comunque beneficiare del diritto alla rinegoziazione, ovvero il diritto di trasformare il proprio mutuo da variabile a fisso, sulla base dell’Eurirs e dello spread già indicato nel finanziamento in corso.
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