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Bambino di 8 anni muore in ospedale dopo malore: indagati tre medici

Una terribile tragedia si è consumata all’ospedale civile dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia, dove il piccolo Mattia Coada, di soli 8 anni, è morto nella giornata di giovedì della scorsa settimana. Il bambino era arrivato in ospedale dopo aver accusato un malore nella propria abitazione durante la notte tra martedì e mercoledì. In seguito alla morte del piccolo, la Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta e indagato 3 medici dell’Ulss 3 Serenissima che erano in servizio presso il reparto di Pediatria dove Mattia era stato ricoverato.

Aperta un’inchiesta sulla morte del piccolo Mattia in ospedale

I genitori del bambino, Vitalie e Alessia Coada, assistiti dagli avvocati Andrea Franco e Renato Alberini, vogliono vederci chiaro su quanto accaduto al figlio nelle 12 ore che sono intercorse tra il ricovero e il decesso. Per questo motivo hanno presentato un esposto in Procura, ricostruendo la vicenda.

I genitori del bambino chiedono chiarezza su quanto accaduto

Mattia era stato portato al pronto soccorso dell’ospedale al Mare alle 3.30 del mattino dopo aver accusato il malore in casa. Da lì era stato trasferito in ambulanza al pronto soccorso del nosocomio dei Santi Giovanni e Paolo verso le 4, per poi essere ricoverato nel reparto di Pediatria. Nei genitori serpeggia il dubbio che vi siano state delle falle nell’assistenza medica, dato che le condizioni del bambino sono progressivamente peggiorate nell’arco delle 12 ore, fino all’arresto cardiaco accertato poco dopo le 16 e al decesso dichiarato alle 17.09.

Disposta l’autopsia sul corpo del bambino

Per fare luce sul caso, il pm Laura Cameli ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo, nominando come periti la dottoressa Alessia Viero e il professor Egidio Barbi. Anche la famiglia Coada ha scelto tre medici legali come propri consulenti di parte. L’esame autoptico dovrebbe svolgersi nella giornata di venerdì presso l’ospedale Dell’Angelo di Mestre, dove la salma del bambino sarà trasferita. I genitori, distrutti dal dolore, vogliono sapere la verità su quanto accaduto, per accertare se vi siano state eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il loro amato figlioletto