Maria Grazia di Domenico, 27 anni, ha sofferto un calvario dopo un apparentemente semplice intervento di conizzazione uterina presso la casa di cura Santa Famiglia di Roma. Infatti, quello che doveva essere un procedimento di routine si è trasformato in una tragedia con gravi complicazioni che hanno portato alla morte di Maria. Ora i familiari cercano risposte e giustizia per quello che forse è stato un errore medico.
Maria Grazia di Domenico aveva scoperto di avere un papilloma uterino. Il 17 maggio 2021 aveva preso la coraggiosa decisione di sottoporsi a un intervento di conizzazione uterina presso la casa di cura Santa Famiglia. L’obiettivo era rimuovere una piccola quantità di tessuto dal collo dell’utero. In condizioni normali, avrebbe dovuto essere un’operazione relativamente semplice, con il ritorno a casa previsto nelle ore successive.
Purtroppo, non appena l’operazione era terminata, si sono verificate complicazioni inaspettate. Maria ha iniziato ad avvertire forti dolori addominali che sono stati trattati con antibiotici e fermenti lattici. Tuttavia, la situazione è peggiorata rapidamente. Tre giorni dopo l’intervento, oltre al dolore, si è aggiunta la febbre, costringendo Maria a essere trasferita d’urgenza all’ospedale San Pietro. Da lì è stata trasferita in coma al policlinico Gemelli, dove, il 24 maggio, ha perso la vita. Nonostante un tentativo di intervento chirurgico d’urgenza per suturare la perforazione, la situazione era ormai fuori controllo.
La madre e il fidanzato di Maria Grazia di Domenico hanno denunciato la tragica morte della giovane donna e hanno rivolto le proprie accuse verso il ginecologo responsabile dell’intervento. L’accusa principale è quella di aver perforato l’utero e il sigma distale durante l’operazione, oltre a non aver valutato adeguatamente i sintomi derivanti da tali perforazioni. L’inchiesta penale è in corso, con la prossima udienza fissata per gennaio. Inoltre, è in corso un processo civile per richiedere il risarcimento dei danni.
Un nuovo sviluppo nella vicenda riguarda la costituzione di un trust, avvenuta il 25 maggio 2021, solamente 24 ore dopo la morte di Maria Grazia. Un trust è un meccanismo legale che può essere utilizzato per proteggere i beni immobiliari da possibili richieste di risarcimento. I familiari di Maria ora si trovano in una terza battaglia legale, cercando l’annullamento del trust e chiedendo giustizia per la loro figlia e fidanzata.