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In Israele il matrimonio prima di partire per la guerra: la storia di Rivka e Michael

Quattrocento invitati, una festa pensata da tanto tempo con i riti che precedono le nozze già avviati da giorni. Tutto era pronto per il matrimonio di Rivka e Michael, due giovani promessi sposi israeliani che domenica 8 ottobre avrebbero dovuto pronunciare il fatidico “sì” davanti a tanti amici e parenti. Poi le notizie dell’assalto di Hamas, le sirene che risuonano incessantemente, la massiccia mobilitazione di riservisti e il richiamo di Michael per difendere il paese hanno sconvolto i piani della coppia.

Una sorta di incoraggiamento alla nazione, in particolare ora che Israele soffre così tanto

Inizialmente, Rivka e Michael hanno deciso di rinviare tutto, avvertendo gli invitati della cancellazione del matrimonio. Ma subito dopo hanno cambiato idea e ripianificato in extremis una cerimonia in forma strettissima, solo con i parenti più stretti, per pronunciare quella promessa tanto attesa e lanciare un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro nonostante la guerra: “Abbiamo pensato che fosse importante celebrare il matrimonio nel momento previsto, che potesse offrire una sorta di incoraggiamento alla nazione, in particolare ora che Israele soffre così tanto”, ha raccontato Rivka al Times of Israel dopo le nozze celebrate domenica in una piccola sala del comune a Nofei Prat, insediamento in Cisgiordania appena fuori Màale Adumim.

“È stato speciale, ci sono state tante emozioni”

“Abbiamo festeggiato molto di più di quanto non avremmo fatto alla cerimonia che avevamo programmato, ci siamo abbracciati, cercando di essere forti nonostante il dolore e la preoccupazione”, ha aggiunto la sposa. Un dolore che è anche apprensione per la giovane Rivka, che il giorno dopo ha dovuto salutare il neo marito Michael, partito per raggiungere la sua unità militare, e tornare a casa dalla famiglia.

Stessa scelta per Maor e Gal Peretz

La storia di Rivka e Michael non è l’unica in questi giorni di guerra. La stessa scelta di sposarsi comunque nonostante il conflitto l’hanno presa anche Aaron e Tamar Greene, 23 e 21 anni, che lunedì scorso hanno comunque pronunciato il fatidico sì, annullando la grande festa prevista e anticipando di due giorni la cerimonia, trasformata in un matrimonio last-minute sul balcone dei genitori di lui, dopo che Aaron è stato richiamato dalla riserva. Un catering improvvisato dai familiari per un brindisi veloce, tra le sirene che risuonavano durante la cerimonia.

Piccole grandi storie d’amore che resistono alla guerra

“È stato speciale, ci sono state tante emozioni”, ha raccontato la giovane sposa Tamar. “Speriamo di poter diffondere un po’ di luce e felicità”, ha aggiunto. Stessa scelta per Maor e Gal Peretz, che hanno riorganizzato in fretta e furia una cerimonia minimale nel cortile del vicino, rinunciando alla grande festa preparata da mesi. Piccole grandi storie d’amore che resistono alla guerra e guardano al futuro con speranza.