Non era mai successo. Margherita Cassano sarà la prima donna nella storia italiana a guidare la Corte di Cassazione.
La sua nomina è stata proposta oggi, martedì 14 febbraio, all’unanimità dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio Superiore della Magistratura.
Il voto finale è stato fissato per il primo marzo in una seduta di plenum presieduta dal capo dello Stato. Attualmente presidente aggiunto della Cassazione, Cassano succederà a Pietro Curzio, che sta per andare in pensione.
In passato è stata consigliera togata del CSM, eletta con il gruppo di Magistratura Indipendente. La proposta di nominare Cassano è stata avanzata dal relatore, il togato indipendente Andrea Mirenda. I concorrenti erano solo due: oltre a Cassano, aveva presentato domanda Giorgio Fidelbo, presidente di sezione in Cassazione. I due candidati sono stati ascoltati in una lunga audizione, prima che la Commissione si esprimesse con il voto.
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Nata a Firenze, ma di origini lucane, nel 1955, Margherita Cassano, figlia di un alto magistrato, è in magistratura dal 1980. Addetta al settore penale, dal 1981 al 198 è stata PM nel capoluogo toscano, dove si è occupata di importanti indagini su associazioni di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti.
Dal 1998 e per 4 anni, è stata togata di Magistratura Indipendente al CSM. Dal 2003 ha lavorato, poi, in Cassazione come consigliere. Dal gennaio 2016 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze dov’è rimasta fino al 15 luglio 2020, quando è stata nominata presidente aggiunto della Cassazione, prima donna a raggiungere un ruolo così importante presso la Suprema Corte.