Andiamo in Sicilia, per raccontare la storia di Antonella Maccarrone e del figlio Giovanni Trovato. Si sono laureati insieme, in Scienze Motorie, discutendo la tesi nello stesso giorno. Quando Giovanni, affetto dalla sindrome di Down, ha chiesto di intraprendere gli studi, mamma Antonella si è iscritta con lui.
Tenacia, forza di volontà e, alla base di tutto, un bellissimo legame: sono questi i punti di forza del racconto che stiamo per intraprendere. Tutto inizia durante il lockdown. La famiglia di Giovanni vive a Troina, un paese in provincia di Enna, in Sicilia.
Mentre erano bloccati in casa a causa delle restrizioni legate al Covid, racconta Antonella al Corriere della Sera “lui scalciava, voleva investire la sua energia in qualcosa di concreto e ha pensato che fosse il momento giusto per dedicarsi allo studio. Giovanni è cintura nera primo dan di Karate, disciplina dove ha sempre gareggiato con i ragazzi normodotati, e sogna di diventare istruttore sportivo: la laurea in Scienze Motorie gli sembrava la scelta più naturale. Gli ho detto ok, lo facciamo insieme, e ci siamo iscritti”.
Era mamma Antonella che impostava lo studio, prima di andare a lavorare come insegnante di sostegno. Nel frattempo, Giovanni studiava, poi approfondivano insieme. Il percorso è andato “liscio, liscio”.
“Lo confesso, il giorno dopo la discussione della tesi e del rinfresco organizzato a casa, io ero un po’ stanca. Ma lui no. Si è svegliato e mi ha detto: ”Mamma sai che ti dico? Forse ci conviene iniziare a studiare per prendere anche la laurea specialistica””, spiega Antonella Maccarrone.
“Ho dedicato tutta la mia vita a Giovanni senza perdere mai la speranza, nonostante i medici mi avessero prospettato un futuro poco roseo”, ha raccontato la donna a ViviEnna. “Ho lottato contro tutto e tutti affinché avesse una vita piena e quando ho capito che desiderava con tutto se stesso questa laurea, non ho potuto fare a meno di iscrivermi con lui, per sostenerlo e aiutarlo lungo il percorso di studi”.
Giovanni ha dedicato il risultato raggiunto alla madre, che “mi ha permesso di concretizzare il mio sogno” e che “ha sempre creduto in me”. L’ha definita “super mamma, grande donna, grande professionista, ma soprattutto pilastro della mia vita”. Dal canto suo, anche Antonella ha voluto ringraziare il figlio “speciale ed unica ragione della mia vita“. Con lui, ha detto, “ho saputo sopportare ogni dolore e superare ogni difficoltà, affrontando, con dignità, ogni avversità”.
Foto: Vivienna.it.