Attualità

Lutto Nazionale per la morte di Silvio Berlusconi: la prima volta per un Premier

Oggi è la giornata di lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi. Il Governo italiano ha dichiarato il lutto di Stato per la morte del leader di Forza Italia e imprenditore che ha scalato le vette del successo fin da giovanissimo. Si tratta di un evento senza precedenti nella storia repubblicana del Paese, poiché mai prima d’ora era stato proclamato un lutto nazionale per un ex premier.

Perchè viene proclamato il lutto nazionale?

Il lutto nazionale viene solitamente dichiarato per eventi di particolare gravità, come disastri naturali o la morte di personaggi di rilievo per l’Italia, come i presidenti della Repubblica. In questi casi, le autorità pubbliche si astengono da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza, come stabilito da una circolare della presidenza del Consiglio del 18 dicembre 2002. Il ministero degli Esteri ha il compito di comunicare la notizia del lutto nazionale ai rappresentanti diplomatici accreditati presso lo Stato italiano, mentre le spese sono a carico del bilancio della presidenza del Consiglio dei ministri, quindi anche il funerale. In segno di rispetto, ogni edificio pubblico deve esporre le bandiere a mezz’asta all’esterno e quelle all’interno devono avere due strisce di velo nero a cravatta. Anche gli edifici scolastici devono seguire questa procedura, qualora siano aperti per attività. Inoltre, può essere osservato un minuto di silenzio in memoria del defunto.

Il lutto nazionale per un ex presidente del consiglio non era mai stato decretato

Tra i casi più recenti di lutto di Stato si ricorda quello del 24 maggio di quest’anno, per le vittime delle alluvioni in Emilia-Romagna. Nel passato, sono state disposte giornate di lutto nazionale anche per la morte di diversi Papi e ex presidenti della Repubblica. La decisione di proclamare il lutto nazionale per Silvio Berlusconi rappresenta un fatto inedito nella storia d’Italia. In passato era stato proclamato il lutto nazionale per la morte di Leone e Cossiga ma solo perché questi erano ex Presidenti della Repubblica. Di fatti questa scelta ha suscitato un vespaio di polemiche e profonda indignazione da parte di esponenti politici di primo piano e intellettuali. Il centrodestra ha difeso strenuamente la decisione, lanciando strali verso la sinistra e sottolineando il ruolo fondamentale di Berlusconi nella storia politica italiana. Non si può negare però che questo lutto nazionale si presenti come divisivo, frutto della decisione del governo guidato da Giorgia Meloni.

“Berlusconi persona divisiva, scelta inopportuna”

In un momento in cui il Paese si trova ad affrontare sfide cruciali, il lutto nazionale per Silvio Berlusconi sembra aver acceso ulteriormente le tensioni politiche, alimentando un dibattito acceso e controverso sul valore e gli effetti di questa inedita scelta. A dare fuoco alle polveri che covavano sotto la cenere è stata Rosy Bindi, più volte ministro, vicepresidente della Camera e presidente del Pd, che ha dato voce a una minoranza tutto sommato silenziosa che sta assistendo perplessa – ma commenta molto sui social – alle celebrazioni in ricordo di Silvio Berlusconi. “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”, ha spiegato in una intervista. Anche i Cinque stelle concordano in pieno con Bindi sull’inopportunità della scelta: “fa sicuramente un certo effetto vedere una caserma della Guardia di Finanza con la bandiera a mezz’asta per ossequiare il ricordo di un uomo che è stato condannato per frode fiscale”, sottolinea Riccardo Ricciardi, vice presidente del Movimento 5 Stelle.

Si ferma anche il Parlamento

Non è facile districarsi tra leggi e procedure che regolano funerali di Stato e lutto nazionale. Una cosa sola è certa: la decisione spetta solo a palazzo Chigi, come confermano anche dal Quirinale dove non si commenta la scelta. La decisione è stata quindi presa direttamente da Giorgia Meloni dopo una rapida consultazione con i due vice-premier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, che ovviamente non hanno avuto nulla da obiettare. Fa discutere anche la prolungata chiusura delle Camere – di fatto fino a lunedì prossimo – dopo la scomparsa del Cavaliere, anche se fonti parlamentari tendono a ridimensionare la portata dello stop spiegando che la Conferenza dei Capigruppo non ha disposto la interruzione delle attività parlamentari, se non per il giorno delle esequie di Silvio Berlusconi. L’Assemblea di Palazzo Madama non terrà però seduta anche giovedì 15 giugno, ma riprenderà anticipatamente i lavori il lunedì successivo.