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Laura Pausini si difende: “Non canto canzoni politiche” ma PIF l’attacca
Continua la polemica sulla scelta di Laura Pausini di non cantare Bella Ciao durante uno show spagnolo perché ritiene la canzone “troppo politica”.
La diretta interessata, su Twitter, ha ribadito la sua decisione: “Non canto canzoni politiche né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventassero ciò che non sono”.
Sulla vicenda è intervenuto su Twiter anche Pif, ovvero il conduttore tv e regista Pierfrancesco Diliberto, che ha affermato: “Pensare di non cantare ‘Bella Ciao’, per non voler prendere posizione, è una gran minchiata. Quando ti rifiuti di cantarla hai già preso posizione’. Al mio funerale cantate ‘Bella Ciao. Perché voglio prendere posizione, al riguardo, anche da morto”.
A difendere Laura Pausini il regista Daniele Vicari che ha diretto il film Diaz sulle vicende del G8 di Genova: “Amo che ‘Bella Ciao’ la cantino i Curdi, mi commuove, una parte di me è lì con loro quando accade. Ma sostengo la libertà della Pausini nel cantare o nel non cantare ciò che le aggrada, non è un jukebox! Solo in un’epoca malata di tifo come la nostra può nascere una discussione così idiota. ‘Bella ciao’ vuol dire libertà, non dimentichiamolo”.
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