A neppure due mesi dalla scarcerazione, dopo aver scontato 22 anni di pena per l’omicidio della dottoressa Monica Moretti, Raimondo Gaspa torna dietro le sbarre con l’accusa di stalking nei confronti di una ragazza di vent’anni.
I carabinieri della stazione di Roma Montespaccato e della compagnia Trastevere hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Roma nei confronti del 52enne Gaspa. Le indagini che hanno portato al nuovo arresto sono partite dalla denuncia della giovane vittima, terrorizzata dalle continue telefonate con pesanti avances sessuali ricevute da uno sconosciuto. La situazione era talmente preoccupante da aver spinto la ragazza a cambiare addirittura residenza.
Ma una volta risaliti all’identità del molestatore, la vicenda ha assunto contorni inquietanti. L’uomo che tormentava la ventenne al telefono con proposte a sfondo sessuale altamente esplicite era lo stesso Raimondo Gaspa, l’assassino dell’urologa Monica Moretti, uccisa nel 2002 a Sassari, sua città natale. Dopo averla presa a pugni e averla strangolata, Gaspa inflisse alla donna 51 coltellate. L’uomo si era invaghito della dottoressa e, respinto, decise di ucciderla.
Condannato a 30 anni nel 2005, Gaspa aveva finito di scontare la sua pena lo scorso 21 aprile, quando è stato scarcerato. Ma nemmeno 24 ore dopo aver riassaporato la libertà, l’uomo era già passato all’azione, effettuando le prime due telefonate alla sua nuova vittima designata. Una ragazza conosciuta per caso durante l’ultimo periodo di detenzione a Rebibbia, dove era solita recarsi per far visita al suo fidanzato, anch’egli carcerato.
Il copione del corteggiamento morboso e aggressivo è stato pressoché identico a quello che la dottoressa Moretti aveva tragicamente subito vent’anni prima. Appena uscito di prigione, Gaspa ha tempestato la ventenne di telefonate oscene, spaventandola e costringendola persino a traslocare per sentirsi più al sicuro. “Ti ho visto che facevi la spesa”, le ha detto durante una chiamata. E ancora, il 9 maggio: “Ti ho vista al supermercato”, seguita da altre sette telefonate quello stesso giorno. L’11 maggio altri quattro squilli molesti sul cellulare della ragazza. Il 21 maggio, prima del definitivo arresto, Gaspa ha effettuato altre due chiamate. Una persecuzione senza tregua.
Per il Gip di Roma, che ha disposto il carcere per Gaspa, “l’indagato è attualmente dominato da un irrefrenabile impulso criminale che lo ha portato a ripetere, a poche ore dalla sua scarcerazione dopo 22 anni, gravi condotte illecite”. Si parla senza mezzi termini di “una vera e propria serialità criminale” da parte dell’uomo. Che ora, nuovamente dietro le sbarre, non potrà più minacciare nessuna donna.