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Kata scomparsa, 12 giorni di ricerche e l’appello disperato della mamma: “Sono distrutta”

Non c’è ancora alcuna traccia della piccola Mia Kataleya Chicllo Alvarez, la bambina di 5 anni di origine peruviana scomparsa ormai da 12 giorni da Firenze. La bimba, nota come Kata, viveva insieme alla madre Caterina e al padre Miguel, attualmente in carcere, nell’ex hotel Astor di Firenze, sgomberato recentemente.

L’appello disperato della madre a Chi l’ha visto

Ieri la madre Katherine ha lanciato un nuovo appello disperato durante la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Alla domanda su chi potesse aver fatto del male alla sua famiglia e rapito la figlia, la donna ha risposto in lacrime: “Non lo so, non abbiamo fatto niente di male. Sono distrutta. Se qualcuno sa qualcosa o ha visto, per favore chiami me o la mia famiglia. Vi prego, aiutatemi a trovarla”. Durante la trasmissione è stato mostrato anche un video, già pubblicato dal quotidiano Il Tirreno, in cui si vede una lite scoppiata nell’ex hotel Astor giorni prima della scomparsa di Kata.

Un video di una lite dentro l’ex hotel Astor

Nel video si vede un uomo che tiene bloccata una porta con un piede e impugna un coltello, mentre dall’altro lato qualcuno cerca di entrare. A un certo punto si sente la voce di una bambina urlare: “Basta, basta”. La madre di Kata ha confermato che quella era la loro stanza e che la voce della bambina era quella della figlia, precisando però che i fatti risalgono a molto prima, senza specificare quando. La donna non ha voluto fornire ulteriori dettagli per non intralciare le indagini, dato che tra le piste seguite c’è quella del racket delle stanze all’Astor. Nella denuncia presentata ai carabinieri si ffarebbe comunque riferimento a una lite con un’altra famiglia per una stanza.

Il padre parla di rapimento ma non dice altro

Caterina ha lanciato un nuovo appello disperato: “Non voglio parlare di questo. Io voglio solo trovare mia figlia, sono undici giorni che non la vedo e non la sento. Aiutatemi a trovarla! Non voglio che le succeda qualcosa di male”. La donna temeva che nel sopralluogo dopo lo sgombero dell’hotel potessero essere trovate tracce che indicassero la morte della bambina. Anche il padre Miguel ha parlato di qualcuno che avrebbe rapito la figlia, senza però rivelarne l’identità.

La procura analizza 1500 telecamere

Per le ricerche, la Procura di Firenze ha deciso di esaminare le immagini di circa 1500 telecamere pubbliche della città, concentrandosi sui giorni 10 e 11 giugno, nella speranza di trovare qualche traccia che possa condurre alla bambina scomparsa ormai da quasi due settimane.