Nell’aula della Corte d’Assise di Venezia, continua il processo a carico di Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Oggi, il pm Andrea Petroni terrà la sua requisitoria, delineando i dettagli del delitto avvenuto l’11 novembre dello scorso anno. Le parti civili rappresentano il padre, i fratelli, la nonna e lo zio della vittima. […]
Le sputano addosso la granita perché è calva, lo sfogo della 28enne: “Insegnate ai vostri figli la gentilezza”
Lo sfogo sui social di una insegnante di 28 anni affetta da alopecia: “Non sono una strega pelata, insegnate ai vostri bambini la gentilezza“. La vicenda a Porto Cesareo, in provincia di Lecce.
La vicenda
Stava passeggiando sulla spiaggia di Porto Cesareo, quando si è sentita chiamare “strega pelata” e si è vista sputare addosso della granita alla menta. È accaduto a Miriam Santo, un’insegnante di 28 anni, affetta da alopecia. A raccontare quanto accaduto è la stessa 28enne, attraverso un post su Facebook.
“L’estate è senza parrucche, è libertà – scrive la donna -. Insegnate ai vostri bambini la gentilezza, la comprensione, l’inclusività, la normalità dell’essere diversi, l’amore. Se invece non siete più dei bambini, imparate tutto questo, perché sì ”ci sono anche le donne pelate” e no ”non sono una strega pelata”. Non c’è bisogno di sputarmi la granita alla menta addosso“.
I messaggi di solidarietà
Anche attraverso le pagine di Repubblica, la 28enne ha confermato quanto le è accaduto: “Stavo passeggiando tranquillamente, quando mi sono sentita sputare sul piede con la cannuccia. Li ho invitati a smetterla con sguardi e gesti ma quelli continuavano a fare combriccola e a ridere, quindi mi sono avvicinata per invitarli a essere più educati, e sono spariti”.
La sua vicenda non è passata inosservata e solidarietà è arrivata anche da Ines Pierucci, assessore alla Cultura del Comune di Bari, a sua volta affetta da alopecia. In una lettera inviata al quotidiano, Pierucci scrive: “Quello che è successo a Porto Cesareo a Miriam è il sintomo della nostra società. Chi ha sputato la granita sui piedi di Miriam lo ha fatto su se stesso, sulla sua paura di percepire la diversità. Siamo abituati alle storie che hanno sempre escluso comunità di persone le cui storie se non vengono raccontate non cancellano la loro esistenza”.
Quindi aggiunge: “La mia alopecia mi ha reso una persona migliore, mi mancano i capelli ma le mie qualità non le ho mai barattate con altro, non ho mai pensato di coprirmi, pur rispettando chi si sente a suo agio nel farlo. Ho sempre pensato che nella diversità è necessario riconoscersi e che lo specchio nel quale guardare se stessi non aiuta a guardare ciò che ci circonda”. In ultimo, un appello diretto proprio a Miriam Santo, alla quale augura di “trovare tutta la forza possibile nel continuare a essere orgogliosa della sua testa nuda”.