Filippo Turetta trascorre la prima notte in carcere dopo la condanna all'ergastolo. Il padre di Giulia Cecchettin avvia un progetto educativo con il Ministero.
Pandoro-gate: ipotesi di truffa per Chiara Ferragni? Cosa rischia
La vicenda del “pandoro-gate” che ha vede protagonista Chiara Ferragni potrebbe avere una svolta decisiva. Secondo quanto appreso in queste ore, la Guardia di Finanza di Milano avrebbe inviato al procuratore aggiunto Eugenio Fusco un’annotazione che sembra cambiare le carte in tavola sull’inchiesta. Gli investigatori avrebbero acquisito nuove email tra il gruppo dolciario Balocco e l’influencer – tornata sui social – che conterrebbero elementi rilevanti ai fini delle indagini. In base a queste nuove evidenze, l’ipotesi di reato che si sta facendo largo non sarebbe più frode in commercio, bensì truffa.
Dall’Antitrust alla Procura: tutti gli sviluppi dell’inchiesta
La vicenda era iniziata con la campagna di Natale 2022 che vedeva Chiara Ferragni sponsorizzare un pandoro Balocco personalizzato con il suo brand: parte del ricavato delle vendite sarebbe andato in beneficenza. Peccato però che il pandoro in edizione limitata fosse introvabile nei punti vendita, scatenando le proteste dei consumatori. L’Antitrust aveva già sanzionato l’influencer con una multa da 1 milione di euro per pubblicità ingannevole, ma ora l’inchiesta penale potrebbe avere conseguenze ancora più gravi per la Ferragni.
Cosa rischia ora l’imprenditrice digitale
Oltre al caso pandoro, la Finanza sta indagando anche su altre due operazioni commerciali legate all’influencer: la vendita di uova di Pasqua Dolci Preziosi e quella di bambole ispirate alla sua immagine. Anche altre Procure, dopo l’esposto del Codacons, hanno aperto fascicoli, che per competenza territoriale verranno trasmessi a Milano.
Cosa rischia la Ferragni?
La truffa, reato previsto dall’articolo 640 del codice penale, viene punita con una pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione e una multa fino a 1.000 euro. Si configura quando, con artifizi o raggiri, si induce qualcuno in errore per ottenere un ingiusto profitto. Un eventuale rinvio a giudizio per truffa sarebbe un colpo durissimo per la reputazione dell’influencer che ha già subito un contraccolpo dallo scandalo con una fuga di follower e sponsor. Oltre alle conseguenze penali, l’imprenditrice digitale rischia un danno d’immagine incalcolabile per il suo marchio. La palla passa ora nelle mani della Procura di Milano, che dovrà valutare gli elementi raccolti dalla Finanza ma la sensazione è che il caso pandoro-gate non sia ancora vicino a una risoluzione.