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Imane Khelif, azione legale contro la diffusione dei referti medici: “ora denuncio”

La pugile algerina Imane Khelif, vincitrice della medaglia d’oro nei pesi welter alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro chi ha diffuso informazioni riservate sui suoi presunti referti medici. La notizia è stata resa nota dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il quale ha confermato che la pugile intende denunciare chi ha violato la sua privacy, rendendo pubblici dettagli sensibili.

La controversia e il ruolo dei media

Inizio settimana, il giornalista francese Djaffar Ait Aoudia ha dichiarato di aver avuto accesso a un referto medico della Khelif, datato giugno 2023, redatto da esperti dell’ospedale Kremlin-Bicetre di Parigi e dell’ospedale Mohamed Lamine Debaghine di Algeri. Questo documento riporterebbe la “presenza di testicoli interni e una composizione cromosomica XY”, condizioni che potrebbero indicare una differenza nello sviluppo sessuale (DSD). La divulgazione di queste informazioni ha suscitato scalpore e riportato la pugile sotto i riflettori dell’opinione pubblica.

Il precedente con la IBA

La vicenda di Khelif è stata al centro di controversie già nel 2023, quando la International Boxing Association (IBA), non più riconosciuta dal CIO per motivi di trasparenza, l’aveva sospesa per la presenza di “cromosomi XY” riscontrata durante il Mondiale di Nuova Delhi. Anche la pugile Lin Yu Ting era stata sospesa. La situazione si è aggravata durante le Olimpiadi di Parigi, dove l’italiana Angela Carini, prima avversaria di Khelif, si è ritirata dal match dopo soli 46 secondi, dichiarando: “Non ho mai sentito un pugno come questo”.

Una battaglia di dignità e privacy

Khelif, attualmente sulla copertina di Vogue Africa, ha già sporto denuncia in agosto alle autorità francesi per abusi e molestie subiti durante le Olimpiadi. “Sappiamo che Imane Khelif ha intrapreso un’azione legale contro le persone che hanno commentato la sua situazione durante i Giochi olimpici di Parigi 2024 e sta anche preparando una causa in risposta alle ultime segnalazioni,” ha dichiarato un portavoce del CIO, aggiungendo che il CIO “non rilascerà dichiarazioni mentre è in corso un’azione legale o sui resoconti dei media su documenti non verificati”.