Giulia Cecchettin, papà Gino: “Spero che Filippo si renda conto di quello che ha fatto”

di Redazione


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“Spero che Filippo si renda conto di quello che ha fatto”.

Così Gino Cecchettin, parlando a Rainews24, il giorno dopo il funerale della figlia.

Parlando del ragazzo accusato della morte di Giulia, il padre della vittima si è augurato che un domani possa dare agli altri che sono in difficoltà un messaggio per evitare si ripetano fatti del genere.

Meloni: “I funerali possono essere un punto di svolta”

“La giornata di ieri”, in cui si sono svolti a Padova i funerali di Giulia Cecchettin, “in qualche maniera rappresenta una svolta. La partecipazione popolare al funerale di Giulia, le parole del padre, nella tragedia è stata una giornata che davvero potrebbe rappresentare l’inizio di qualcosa di nuovo sul piano culturale, perché poi la grande questione è qui”.

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite della trasmissione ‘Non stop news’ su Rtl 102.5. “Questa è una materia sulla quale tutti, a qualsiasi livello, dobbiamo interrogarci, su un mondo che intorno a noi sta cambiando in modo estremamente veloce e che forse noi notiamo perfettamente capendo – ha aggiunto la premier -. A monte chiaramente penso che il problema sia sempre lo stesso e cioè esistono degli uomini che non accettano l’emancipazione femminile, esistono degli uomini che non accettano la libertà delle donne, esistono degli uomini che per questo non accettano i ‘no’. Questo è l’elemento alla base di questo problema con noi vediamo ogni giorno, e che dobbiamo combattere ogni giorno. Le leggi nel nostro ordinamento ci sono, è sul piano culturale che si può e si deve fare molto di più, perché alla fine noi possiamo appunto parlare di amore tossico, di patriarcato, per carità c’è un fondo di verità in ogni cosa, ma io penso che il problema vero sia l’assenza di cultura, che il problema vero sia la crisi che vivono le famiglie, che il problema vero sia la crisi che vive il nostro sistema educativo, che il problema sia che non abbiamo capito quanto il Covid ha impattato soprattutto sulle giovani generazioni in termini anche di capacità di socializzare, che non ci stiamo probabilmente rendendo conto del ruolo che le nuove tecnologie hanno”.

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