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Gisella Cardia: “Ho la Madonna dalla mia parte”, la ‘veggente’ si difende

Ieri, mercoledì 3 maggio, la sedicente veggente di Trevignano Romano (comune del Lazio), Gisella Cardia, si è presentata al raduno mensile con i suoi ‘fedeli’.

Gisella Cardia, siciliana, ai giornalisti ha detto: “Io intendo continuare a stare qui e non arretro neanche di un millimetro perché sto nella casa di Dio. Siamo in pochi ma siamo i coraggiosi. La mia fede mi fa star bene. Perché io ho la Madonna dalla mia parte. In questi giorni mi avete dipinta come un mostro, che sono satana in persona, che sono una che scappa e che sono blasfema ed eretica. Mi avete detto di tutto”.

“Vogliono espropriarci il terreno perché preghiamo. Mi dicono che faccio business ma non è vero”, ha aggiunto, prima di cominciare la preghiera.

I seguaci: “La Madonna parla da anni”

Un seguace di Gisella Cardia ha anche detto: “Voi avete già deciso che questo luogo non è sacro. Ma non dobbiamo rendere conto a voi. La Madonna parla da anni“.

Inoltre, un volontario dell’associazione Cardia, ha affermato: “Mi ci sono avvicinato qualche anno fa. Il mio credo era spento ma stando vicino a Gisella si è riacceso e capisci tutto. Noi siamo per la verità”.

“Ho trovato una forza e una Pace interiore. È un cammino, la fede. Io sono stata anticlericale, atea, ma qui le apparizioni ci sono state. E non capisco tutto questo clamore”, ha affermato un’altra ragazza.

Gisella Cardia

“Una veggente è umile”

Suor Daniela Del Gaudio, direttrice del Comitato Direttivo dell’Osservatorio sulle apparizioni mariane istituito dalla Pontificia Accademia Mariana Internationalis, interpellata sulla vicenda, ha spiegato: “Di solito i veggenti sono semplici perché questo, ed è un dato scientifico, favorisce meglio la comunicazione del messaggio” divino e anche per questo nelle apparizioni mariane che sono state riconosciute dalla Chiesa i veggenti sono spesso dei bambini.

“I bambini non elaborano, sono una tabula rasa. La semplicità, per fare un esempio, è di per sè una garanzia di veridicità”, ha aggiunto.

Altro criterio di discrimine è il lucro. Se c’è guadagno si può sospettare sulla veridicità, “ed è un criterio stabilito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede”.

Suor Del Gaudio, comunque, non parla del caso di Trevignano in sé perché “c’è una Commissione che sta lavorando sul caso”. Ma, sulla presunta moltiplicazione degli gnocchi, ha commentato: “è meglio non scherzare su queste cose. Quando i santi lo facevano era in tempo di fame, per un bisogno concreto. E lo facevano in umiltà”.