Le piattaforme di gioco e, più in generale, quelle di intrattenimento rappresentano oggi una grossa fetta del mercato digitale, un settore in continua ascesa che può contare su continue innovazioni per soddisfare al meglio le esigenze degli appassionati. A favorire il successo del comparto è anche l’eterogeneità degli utenti, che a prescindere dall’età e dal genere sembrano non poter più fare a meno degli svaghi online: a dimostrazione di ciò, la crescita degli utenti di sesso femminile, in netto aumento rispetto a qualche anno fa.
Stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio Italiano eSports in collaborazione con il monitoring partner SoPRISM, il numero delle donne appassionate di gaming è salito a 1,2 milioni, contro i 3,8 milioni (il 76% dei 5 milioni di giocatori totali) di uomini che utilizzano regolarmente le piattaforme per giocare online. Un dato tutt’altro che trascurabile se si considera il trend di crescita registrato in questi anni, che vede proprio le utenti donne avvicinarsi sempre più spesso a questa tipologia di passatempi.
Nonostante il predominio numerico ancora netto degli uomini, che storicamente si sono sempre mostrati più interessati ai videogame rispetto al gentil sesso, si nota infatti come al diminuire dell’età questa differenza si faccia meno netta, dal momento che delle 1,2 milioni di giocatrici stimate la gran parte si collochi nella fascia d’età 18-24.
A livello regionale, le donne risultano poi più attive nel Lazio e in Sicilia, mentre percentuali molto simili tra i due generi si riscontrano in Lombardia, Emilia Romagna e Campania. Altrettanto interessante è poi l’analisi socio-culturale delle due categorie di gamer, che oltre alla passione per il gioco condividono in genere l’amore per il cinema, la musica e gli animali.
Differenze più o meno marcate tra uomini e donne si possono riscontrare a livello di generi videoludici preferiti: a seconda del tipo di gioco, infatti, è possibile trovare disparità nette o percentuali pressoché simili tra le due categorie. I MOBA, per esempio, sembrano essere molto apprezzati sia dagli uomini che dalle donne, nonostante i numeri cambino sensibilmente da un titolo all’altro: addirittura World of Warcraft riceve preferenze in maggioranza femminili (56% di gamer donne contro il 52% degli uomini) a differenza di Fortnite che invece pende molto di più verso la fascia di utenza maschile.
Videogame sportivi come FIFA, il famoso titolo calcistico di EA Sports, continuano a ricevere consensi prevalentemente dagli uomini (55% contro il 39% delle donne), mentre in netto aumento è il numero di gamer di sesso femminile che scelgono di prendere parte ai giochi da casino, con una particolare predilezione per le roulette: il pubblico delle sale digitali coinvolge oggi infatti una percentuale di donne del 27%, un dato molto più alto che in passato.
Ma come si comportano le donne gamer in riferimento alle altre piattaforme online di intrattenimento? Se i giochi attraggono sempre di più gli utenti femminili, non meno significativi sono i dati legati all’entertainment più in generale, a partire dai servizi di streaming, con Netflix che ormai appassiona spettatori di ogni genere ed età: tra gli appassionati di videogiochi, in particolare, proprio Netflix risulta seguita dal 65% delle giocatrici contro il 50% dei gamer uomini, mentre livelli più equilibrati si riscontrano per altri servizi come Prime Video.
Un ultimo sguardo viene dato dagli analisti al rapporto tra gamer e social network, le reti di comunicazione ormai protagoniste della nostra quotidianità. Per quanto riguarda questo settore specifico, sia gli uomini che le donne risultano essere più propensi all’utilizzo di WhatsApp, che permette di inviare e ricevere messaggi e contenuti in maniera estremamente facile, mentre molto più elevato è il grado di attrattività e penetrazione di Snapchat tra le seconde.
Ciò che emerge con forza dallo studio condotto dall’Osservatorio Italiano eSports e sviluppato da SoPRISM è dunque un interesse sempre più forte delle donne per intrattenimento e giochi, segno di un cambiamento epocale guidato dalle nuove generazioni, nate in piena rivoluzione digitale e pienamente integrate nell’uso di questi servizi a prescindere dalle tradizioni. Un segnale assolutamente da non sottovalutare da parte degli operatori, che oggi più che mai sono tenuti a considerare questa “nuova” fetta di mercato come centrale all’interno delle proprie strategie.