Filippo Turetta trascorre la prima notte in carcere dopo la condanna all'ergastolo. Il padre di Giulia Cecchettin avvia un progetto educativo con il Ministero.
Un libro o una fiction su Giulia Cecchettin? Papà Gino si affida a un’agenzia di comunicazione
Gino Cecchettin, padre della ventunenne Giulia Cecchettin tragicamente uccisa dall’ex fidanzato a novembre, ha deciso di affidarsi ad un’agenzia di comunicazione e manageriale per gestire i rapporti con la stampa in questo difficile momento. Si tratta della prestigiosa agenzia londinese Andrew Nurnberg, specializzata nella rappresentanza di autori di fama mondiale.
Il dolore composto della famiglia Cecchettin nel rispetto del loro riserbo
La manager Barbara Barbieri, incaricata di seguire il caso, ha fatto sapere che “il signor Cecchettin ha bisogno di riposare” e che in questi giorni si è preso una vacanza, preferendo non rilasciare dichiarazioni. Comprensibilmente la famiglia Cecchettin sta vivendo queste festività natalizie nel massimo riserbo e raccoglimento. Pubblicare un libro sulla vicenda della figlia Giulia. È questa l’ipotesi che ha spinto Gino Cecchettin ad affidarsi all’agenzia letteraria Andrew Nurberg Associates e all’agente Barbara Barbieri. «Al momento lo sto solo aiutando a gestire i tanti inviti che riceve quotidianamente», dice Barbieri a Il Messaggero, che ipotizza un memoir o un saggio sulla violenza di genere, fino a una serie tv. E che magari serva anche per la Fondazione che il padre di Giulia per difendere la cultura del rispetto delle donne.
La commovente lettera di un ragazzo sulla tomba di Giulia
L’unico a rompere il silenzio è stato lo zio di Giulia, Andrea Camerotto, condividendo la commovente lettera firmata “Filippo”, un ragazzo di 22 anni, trovata sulla tomba della nipote. Nella lettera Filippo ammetteva di essere stato ossessionato dalla propria ex fidanzata e di come le parole del padre di Giulia lo abbiano profondamente colpito, spingendolo a cambiare atteggiamento.
L’accorato appello di Mattarella contro la violenza sulle donne
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno, ha voluto spendere parole di vicinanza e ammonimento rivolte soprattutto ai giovani, condannando con fermezza la piaga della violenza sulle donne. Parole che ricordano quelle pronunciate dallo stesso Gino Cecchettin durante i funerali della figlia. Entrambi hanno invitato alla riflessione e al rispetto, contrapponendosi agli egoismi e alle derive violente che affliggono la nostra società. Mattarella ha citato la necessità di contrastare “la violenza più odiosa sulle donne”, con il pensiero che va immediatamente a Giulia Cecchettin e alle tante altre vittime. 118 donne hanno perso la vita per mano di un uomo nel 2022. Una mattanza che non accenna a fermarsi.
Le parole di speranza di Gino Cecchettin durante i funerali della figlia
Gino Cecchettin, nel suo straziante discorso in chiesa, aveva letto una poesia di Khalil Gibran che invita ad accettare la natura dell’amore come rispetto e condivisione. Il Presidente della Repubblica ha ribadito concetti simili, esortando al “rispetto e alla gratuità” nei rapporti interpersonali, citando proprio i giovani che devono farsi portatori di un cambiamento culturale e sociale. Le famiglie delle vittime confidano che questo ennesimo monito delle più alte istituzioni possa finalmente smuovere le coscienze e portare ad un concreto contrasto ad una violenza diffusa. La strada è ancora lunga, ma parole chiare e nette come quelle di Mattarella e Cecchettin sono un primo passo necessario.