Alberto Pittarello trovato morto nel fiume: le 20 coltellate mortali a Sara, la fuga e il suicidio

di Redazione


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È stato ritrovato nelle acque del fiume Bacchiglione, all’interno di un furgone, il cadavere di Alberto Pittarello, il 39enne che martedì scorso ha ucciso a coltellate la compagna Sara Buratin nella casa della madre di lei a Bovolenta, in provincia di Padova. Si chiude così il cerchio su quella che fin da subito era apparsa agli inquirenti come una tremenda ipotesi di femminicidio-suicidio.

L’assassino si è suicidato gettandosi nel Bacchiglione con il furgone

Il corpo di Pittarello è stato recuperato nel primo pomeriggio di ieri dai Vigili del Fuoco, a 7 metri di profondità, all’interno del furgone Nissan dell’uomo. Il mezzo giaceva sul fondo del Bacchiglione, non lontano dal punto in cui l’assassino si era gettato in acqua subito dopo aver compiuto il delitto. Le operazioni di ricerca erano state rese molto complicate dalla piena del fiume, ma il Nucleo Operativo dei Carabinieri di Padova, coordinati dal colonnello Gaetano La Rocca, erano convinti che Pittarello si fosse suicidato lanciandosi nel Bacchiglione col furgone, come confermato dal ritrovamento di alcuni pezzi di carrozzeria sull’argine. La salma dell’uomo è stata portata in obitorio, dove i familiari hanno effettuato il riconoscimento. L’ipotesi più probabile è che Pittarello sia morto per annegamento, anche se sarà l’autopsia a stabilire con esattezza le cause del decesso.

Sara Buratin uccisa con venti coltellate dal compagno che non accettava la separazione

Sul corpo di Sara Buratin, assassinata con una ventina di coltellate, l’autopsia verrà invece effettuata nella giornata di oggi. La donna, 40 anni, lavorava come assistente alla poltrona in uno studio dentistico. Aveva lasciato il compagno Pittarello da poche settimane e si era trasferita con la figlia 15enne a casa della madre a Bovolenta. Proprio nel giorno libero di Sara, martedì scorso, l’uomo aveva preso un giorno di ferie dal lavoro: un elemento che fa pensare alla premeditazione del delitto. Con la scusa di portare uno scooter in regalo alla figlia, Pittarello si è recato a casa dell’ex compagna, approfittando dell’assenza della madre di lei, uscita per commissioni. Rimasto solo con Sara, l’ha aggredita alle spalle nel cortile, sferrandole due coltellate mortali alla base del collo e infierendo poi con altri fendenti alla schiena.

La mamma ha tentato di rianimare la figlia

La madre di Sara, tornata a casa, ha tentato invano di rianimare la figlia con un massaggio cardiaco, per poi chiamare i soccorsi. Ma per la donna non c’è stato nulla da fare ed è morta in pochi minuti per le ferite riportate. Nel frattempo l’assassino era fuggito a bordo del furgone, gettandosi poi nel Bacchiglione. Il Pm Sergio Dini, che aveva aperto un fascicolo per omicidio, chiuderà ora il caso alla luce del suicidio del principale indiziato. Una drammatica storia che si conclude nel peggiore dei modi, con l’ennesimo caso di femminicidio ad opera del partner violento.

La comunità di Bovolenta sotto shock per il brutale femminicidio

La brutale morte di Sara Buratin ha lasciato attonita tutta la piccola comunità veneta. Anna Pittarello sindaca di Bovolenta, comune in provincia di Padova, ha annunciato il lutto cittadino: “Nel dolore immenso che provoca il rinvenimento del corpo di una persona siamo arrivati all’epilogo di questa triste vicenda che ha sconvolto il mio paese. Rinnovo ad entrambe le famiglie la mia massima solidarietà e vicinanza, con la speranza che situazioni di questo tipo non debbano più verificarsi. Confermo che il giorno del funerale di Sara a Bovolenta sarà proclamato il lutto cittadino“.

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