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FarWest fa un’inchiesta sulla beneficenza di Fedez, Chiara Ferragni la mette tra i preferiti
Non c’è tregua per Fedez che è finito nell’occhio del ciclone per una inchiesta proposta da FarWest, il programma condotto da Salvo Sottile. Scopriamo, di seguito, cosa è successo.
L’inchiesta di FarWest su Fedez
Si riferisce al libro di favole “Quando sarai grande” per l’associazione Heal Onlus che promuove la ricerca sui tumori cerebrali infantili. Chi ha realizzato l’inchiesta parla di una “Balocco pro tempore”, in riferimento all’inchiesta che ha di fatto messo in ginocchio l’impero di Chiara Ferragni.
Chiara Ferragni aggiunge l’inchiesta ai preferiti
Proprio questa inchiesta, rilanciata dai canali di FarWest, è stata aggiunta ai preferiti da Chiara Ferragni come testimoniato da una storia pubblicata da Salvo Sottile. L’inchiesta è stata proposta lo scorso 24 giugno su Rai3.
Che fine hanno fatto i soldi di Fedez per Amatrice ?
Per fare luce sulla vicenda, l’inviata del programma di Rai 3 ha intercettato l’ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. “È la prima volta che lo sento”, ha detto senza tanti giri di parole riguardo alle presunte donazioni a favore dei terremotati da parte di Fedez. Quando la giornalista ha chiesto se si fosse mai messo in contatto con il rapper, l’ex primo cittadino ha assicurato: “No, assolutamente no. Almeno con me, no. In quel momento io ho sentito Angela Merkel, Justin Trudeau…Chi voleva fare delle iniziative per questo territorio passava per me”. Che fine hanno fatto quei soldi? Nessuna parola, per ora, del diretto interessato sul caso.
La replica di Fedez
L’inchiesta e le definizioni non sono piaciute a Fedez che, tramite i suoi avvocati, ha diffidato la trasmissione. Poi Fedez ha precisato: “Esistono enti a tutela dei consumatori che sanciscono se la comunicazione è stata fatta correttamente o scorrettamente. E nessun tribunale mi ha detto che io ho sbagliato quella attività. Sono stati donati dei soldi. Né l’Antitrust, né altro ente ha mai detto nulla. Magari dono più di quello che vendo. Ho donato 15 mila euro. Mi sembra abbastanza lampante quello che si sta cercando di fare, ovvero rovistare in tutte le mie attività di beneficenza cercando di trovare il pelo nell’uovo. L’attività è stata fatta, i soldi sono stati donati e né l’Antitrust né nessun altro tipo di ente ha mai detto nulla”.