Due mamme di due gemellini nati in Spagna non vengono riconosciute dallo Stato italiano

di Redazione


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Trofarello, piccolo comune della provincia di Torino, è balzato agli onori delle cronache per un caso che fa discutere riguardante una giovane coppia di neo mamme. Claudia e Antonella, legate da diversi anni da un vincolo d’amore e dal matrimonio civile, hanno dato alla luce due gemellini nel novembre del 2021. I bambini sono nati in Spagna grazie alla fecondazione eterologa, pratica ammessa Oltreconfine e di cui la coppia ha usufruito dopo un primo tentativo fallito di avere figli.

In Comune è stato uno choc sentirci dire che per lo Stato nostro figlio ha un’unica mamma”

Tutto sembrava procedere per il meglio, con le due donne accolte con gioia all’ospedale spagnolo dove hanno partorito e perfino con un braccialetto con entrambi i cognomi apposto ai polsi dei neonati. Ma, una volta rientrate in Italia, l’idillio si è infranto. Al comune di Trofarello, dove si sono recate per registrare i bambini all’anagrafe, è stato loro detto chiaro e tondo che solo Claudia, madre biologica dei gemelli, poteva essere riconosciuta e iscritta come genitore.

I figli vengono cresciuti con amore da entrambe

Antonella, che ha cresciuto e accudito i bimbi fin dalla nascita con tutto l’amore e le cure di una madre, non è considerata dallo Stato italiano altro che un’amica, una perfetta estranea per la legge. Una doccia gelata per la coppia, che ha tentato la via giudiziaria per ottenere il riconoscimento di entrambe come mamme dei gemellini. Ma il tribunale di Torino prima e la Corte d’Appello poi hanno dato torto alle donne, condannandole anche a pagare le spese processuali per quasi 5mila euro. “All’ospedale ci hanno trattato benissimo, ci hanno fatto sentire una vera famiglia. Poi in Comune è stato uno choc sentirci dire che per lo Stato nostro figlio ha un’unica mamma” ha raccontato Antonella a Fanpage. Lei e Claudia non si arrendono e contano di procedere con l’adozione del bambino da parte di Antonella, per sanare una situazione paradossale.

La vicenda delle due mamme di Trofarello accende i riflettori su una situazione kafkiana,

I figli vengono cresciuti con amore da entrambe, portati a spasso con orgoglio dai nonni che si prendono amorevolmente cura di loro. Perfino in chiesa, al battesimo, il prete si è rivolto ad Antonella e Claudia entrambe come “mamma”, commuovendosi di fronte a una famiglia unita. Ma lo Stato, al momento, non riconosce questa realtà. La vicenda delle due mamme di Trofarello accende i riflettori su una situazione kafkiana, che la dice lunga su quanta strada ci sia ancora da fare per il pieno riconoscimento delle famiglie arcobaleno nel nostro Paese.

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