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Rinchiusa in un garage e picchiata dal marito: lei riesce a fuggire e lo denuncia

Una mattina da incubo per una donna di 31 anni di origini albanesi, residente in provincia di Caserta, che è riuscita a scappare dal garage dove era stata rinchiusa dal marito, da cui si sta separando. L’uomo, dopo averla prelevata con la forza dall’auto di un collega di lavoro e averla picchiata, l’aveva segregata nel garage di una villetta abbandonata, minacciandola di tornare per ucciderla.

Donna segregata in un garage dal marito

I fatti risalgono alla mattina di ieri, quando la donna si stava recando al lavoro insieme al figlio di 9 anni, a bordo dell’auto di un collega. Improvvisamente il marito, un 40enne del posto, ha fermato l’auto e ha prelevato con forza la moglie, portandola via insieme al bambino a bordo della propria vettura. Giunti in una villetta disabitata in via Libertà a Maddaloni, è iniziato l’incubo: l’uomo ha picchiato selvaggiamente la donna, minacciandola di morte, per poi rinchiuderla nel garage dell’abitazione. Prima di andare via con il figlio, il 40enne avrebbe detto alla moglie che sarebbe tornato per ucciderla.

La rocambolesca fuga e la denuncia

In preda al panico e con evidenti ferite, la donna ha tentato disperatamente la fuga per ore, finché non è riuscita a rompere un vetro e ad uscire dal garage. Soccorsa da un passante che le ha prestato il cellulare, ha chiamato in lacrime i Carabinieri, denunciando l’accaduto. I militari si sono precipitati sul posto, trovando la 31enne in evidente stato di shock nella zona campestre.

Ricercato il marito violento

È scattata subito la caccia all’uomo, che nel frattempo era fuggito portando con sé il figlio minorenne. I Carabinieri hanno rintracciato il bambino presso l’abitazione dei nonni dove era stato lasciato dal padre. Fortunatamente il piccolo sta bene. La donna è stata invece accolta in una struttura protetta per vittime di violenza. Il marito violento è tuttora ricercato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, percosse, sequestro di persona e minacce aggravate. Secondo quanto ricostruito, la coppia era in fase di separazione, ma l’uomo non accettava la decisione della moglie, dando luogo a frequenti litigi. Nessuno poteva immaginare però che la sua rabbia sarebbe sfociata in un gesto di tale violenza, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.