Una terribile storia di violenza e soprusi emerge dal tribunale di Bergamo, dove mercoledì si è svolta un’udienza che vede imputato un 36enne per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie 27enne, originaria di Muggiò (MB). I fatti contestati risalgono al periodo tra agosto 2022 e aprile 2023. Stando a quanto emerso, la donna sarebbe stata sottoposta dall’ex marito a pesanti vessazioni fisiche e psicologiche per mesi, comprese violenze sessuali e perfino un episodio in cui l’uomo l’avrebbe legata a un albero per poi picchiarla selvaggiamente nonostante lei fosse incinta.
“Lui mi vietava di mettere i tacchi o di truccarmi, mi tagliò tutti i perizomi o li strappò con la sua forza” ha raccontato la vittima, descrivendo un regime di controllo e isolamento in cui era costretta a stare chiusa in casa con le imposte abbassate e le era proibito perfino avere profili social o lavorare. Le liti sarebbero stati continue, anche per futili ragioni: dal modo sbagliato di apparecchiare la tavola a una risata durante uno spettacolo TV. Una notte, mentre la donna era incinta, l’avrebbe trascinata fuori dall’auto tirandola per i capelli dopo che lei aveva sbagliato a bere da una bottiglietta d’acqua (errore che le era già costato punizioni in passato). A quel punto l’ha legata a un albero picchiandola selvaggiamente e urlandole “ti ammazzo”, per poi costringerla ad andare in ospedale dove la 27enne, sotto shock, ha deciso di abortire.
L’incubo sarebbe proseguito per mesi tra violenze fisiche e psicologiche incessanti, finché lo scorso maggio la donna è riuscita a scappare e a denunciare l’ex marito, a seguito di uno stupro dopo il quale era stata costretta ad inginocchiarsi e baciargli i piedi. La donna è stata portata in caserma dalla madre e poi ricoverata in ospedale, dove le sono stati diagnosticati 25 giorni di prognosi. Ma anche dopo quell’episodio si sarebbe fatta convincere dall’ex a incontrarlo di nuovo con la promessa di restituirle gli effetti personali: invece l’ha legata, imbavagliata e picchiata ancora una volta prima che lei riuscisse a scappare e a denunciarlo definitivamente.
L’uomo, che attualmente si trova in carcere, a maggio era già finito dietro le sbarre perché ritenuto responsabile di 4 rapine commesse a Treviglio tra il 2022 e il 2023, tutte effettuate con pistole e maschere da clown. Ed è stato proprio nell’ambito di quelle indagini che gli investigatori hanno scoperto gli abusi sulla ex moglie, facendo scattare una seconda misura restrittiva. Ora il 36enne dovrà rispondere di numerosi capi d’accusa tra cui maltrattamenti, lesioni, violenza sessuale e tentato omicidio nei confronti della ex compagna.