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“Impossibile essere in politica e fare la mamma”, consigliera comunale costretta alle dimissioni

Francesca Dell’Aquila, per anni militante del Partito Democratico e consigliera comunale a Monza, nei giorni scorsi ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili dall’incarico politico. La decisione è arrivata dopo che, a causa dell’impossibilità di seguire le sedute da remoto, non le era consentito stare vicina alla figlia nata tre mesi fa. Un fatto che la dice lunga sulle condizioni lavorative delle donne in Italia.

La richiesta di partecipare da remoto alle sedute per conciliare ruolo e maternità rifiutata

La ex consigliera Dell’Aquila ha spiegato a Fanpage di aver preso questa decisione “non formalmente ma sostanzialmente obbligata”, per rispetto del ruolo politico ricoperto, degli elettori e dell’intera cittadinanza, oltre che per non lasciare vacante il posto in Consiglio comunale, essendo mamma di una neonata di soli tre mesi e mezzo. Una bambina così piccola, infatti, ha bisogno costante della propria mamma, e non era possibile per la Dell’Aquila portarla nella sede del Consiglio, ambiente non adatto ad una neonata, per di più in orario serale e nella stagione invernale. Le diverse assenze accumulate tra la gravidanza e le prime settimane di vita della piccola l’hanno portata infine alle dimissioni, che sono irrevocabili.

La scelta sofferta dopo anni di impegno politico e militanza attiva

La consigliera comunale aveva anche tentato di proporre un’altra soluzione, vedendo che in altri Comuni era consentita la partecipazione alle sedute consiliari da remoto, modalità che le avrebbe permesso di continuare ad adempiere al proprio dovere di consigliera. Tuttavia, l’unica opzione ventilata sarebbe stata una modifica complessiva del regolamento del Consiglio comunale, con tempi di uno o due anni. L’ex consigliera si è sentita così “con le spalle al muro” nel dover decidere da sola se continuare nel ruolo, ma con difficoltà, o lasciarlo per senso del dovere. Una scelta sofferta e presa a malincuore dopo tanti anni di militanza attiva.

L’auspicio che il caso porti ad agevolare in futuro altre donne nella sua situazione

La donna ritiene che situazioni come la sua, che coinvolgono tutte le neomamme, dovrebbero essere viste come normali e non come problematiche da gestire, anche grazie alla collaborazione altrui. Altrimenti viene meno il diritto di una donna e madre alla parità con gli uomini padri nel frequentare le sedute istituzionali. Intanto dal PD le è stata assicurata attenzione sul tema della conciliazione vita-politica per le donne. Il gruppo Pd in Consiglio comunale a Monza si è impegnato ad accelerare la revisione del regolamento per agevolare in futuro altre donne politiche neomamme. Un risultato che, se raggiunto, renderebbe felice la ex consigliera Dell’Aquila.