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Deinfluencing, cos’è e perché adesso spopola sui social?
Deinfluencing, ovvero il più recente trend sui social che non cerca di convincere ad acquistare un prodotto, ma fa tutto il contrario. Dimenticate l’epoca degli influencer che consigliano di comprare qualcosa: la tendenza, adesso, è scoraggiare i consumatori.
Cosa è il deinfluencing?
Fino adesso, su TikTok, Instagram o YouTube, abbiamo sempre trovato contenuti di influencer che spiegavano le ragioni per acquistare un prodotto o un servizio. Adesso si sta diffondendo sempre più un trend opposto, che vuole combattere la falsa pubblicità e punta a costruire un rapporto più autentico e di fiducia con i follower.
Attraverso il deinfluencing, si spiegano le ragioni per non comprare qualcosa: in pratica, si passano in rassegna prodotti che si pensa siano sopravvalutati, fornendo anche delle alternative.
Sotto l’hashtag #deinfluencing si trovano video da milioni di visualizzazioni. I filmati su TikTok mettono in guardia dall’acquisto di un accessorio o un oggetto molto popolare: gli influencer esortano a pensare in modo più critico agli acquisti, valutandone pro e contro e, soprattutto, quale sia il bisogno rispetto a un desiderio.
Se, fino a oggi, la cultura degli influencer ha puntato a spingere all’acquisto, per stare al passo con tutte le tendenze, adesso assistiamo a un fenomeno opposto: combattere il desiderio costante di oggetti materiali. “Deinfluenzare” significa anche rifiutare una cultura dell’apparenza. Questo non significa rifiutare tutto il mercato degli influencer, bensì rinforzare il rapporto di fiducia con i follower: si cerca di dare una opinione che sia più onesta possibile.
I deinfluencer, di fatto, provano anche a mostrare alternative e spiegare perché un prodotto può non essere perfetto. Il settore dell’influencer marketing, secondo il “The State of Influencer Marketing 2023 Benchmark Report” è destinato a crescere fino a 21,1 miliardi di dollari nel 2023. Si stima che il 61% dei consumatori si fida delle raccomandazioni degli influencer e che il fattore chiave è l’autenticità. Non stupisce, dunque, che possa diffondersi sempre più una tendenza come quella del deinfluencing, che capovolge una dinamica ormai ben nota.
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