Ha suscitato non poca curiosità la presenza di Gian Mario Anselmi, professore emerito di Letteratura all’Alma Mater, all’evento di presentazione della collezione di make-up di Chiara Ferragni a Bologna. Il celebre italianista era uno dei vincitori del concorso “Meet&Greet”.
Bagno di folla a Bologna per Chiara Ferragni. L’imprenditrice e influencer è stata protagonista di un evento di presentazione della sua collezione di make-up e circa cinquecento persone hanno assediato via Rizzoli.
Tra loro c’era anche una presenza che ha suscitato più curiosità delle altre, cioè Gian Mario Anselmi, professore emerito di Letteratura all’Alma Mater. L’italianista era uno dei vincitori del concorso che permetteva di incontrare la Ferragni. Sebbene la sua partecipazione abbia suscitato scalpore, l’italianista (che per una vita ha studiato Dante e Machiavelli) non si è scomposto.
“Non capisco chi fa lo snob“, ha detto ai giornalisti Anselmi. “La seguo dai suoi esordi e, come studioso delle forme narrative, penso sia stata abilissima a usare fin dall’inizio Instagram come strumento autobiografico. I social non sono cattivi, dipende da come li usi”.
Il professore ha fatto circa un’ora di fila: “Qualche tempo fa sono andato in profumeria per comprare un regalo a mia figlia, così mi hanno dato la cartolina gratta e vinci per il concorso e l’ho vinto”, ha raccontato. Quindi ha aggiunto: “È stata gentilissima, io le ho detto che ero il suo fan più anziano, le ho portato il saluto dell’Alma Mater e l’ho ringraziata per il lavoro che sta facendo per la cultura, come nel caso degli Uffizi”.
Intervistato dal Corriere della Sera, Gian Mario Anselmi ha definito Chiara Ferragni una “grande narratrice“, ma ha anche precisato “il che non significa che lei è un nuovo Balzac, ma che sta usando con intelligenza un nuovo strumento che può consentire di fare nuove forme di narrazione”.
Ha anche ammesso di seguire i suoi racconti sui social, “perché c’entra la letteratura. I messaggi che ha lanciato da Sanremo, molte ragazze, donne anche radicali, li hanno apprezzati: la difesa del corpo della donna e della difesa dei diritti non sono campagne semplici, sono vere. E lei che si espone è un fatto significativo: di questi tempi farlo in Italia non è così innocuo. Non è una semplice imprenditrice, ma fa anche altre cose. Imprenditrice illuminata, come poteva essere Olivetti“.
A proposito dell’esperienza di stare in fila con centinaia di ragazzi, il professore ha detto al Corriere che è stata una bella esperienza: “Ho trovato una varia umanità genuina, interessante e spontanea. Non sono affatto delle teste non pensanti, pensarlo è un pregiudizio da intellettuali snob”.
“È singolare che mi abbiano visto lì come se avessero visto un marziano. Certo, ero atipico in quel contesto, ma ero mosso dalla curiosità. I latini usavano la parola ”curiositas” che è diversa dalla semplice ”curiosità”, ma significa “voglia di capire a fondo le cose che ci sono intorno”: non un ritrarsene, ma capirle”, ha anche detto.
Quindi, commentando ancora il suo incontro con Chiara Ferragni, Anselmi ha concluso: “Se sto nel mio studio a leggere e scrivere i libri non è che la realtà la capisco attraverso quello, ogni tanto devo anche entrarci dentro in questo mondo. Specialmente per un anziano come me, il pericolo è isolarsi da tutto”.