Uscito nelle sale il 26 ottobre scorso, ha già superato i 7 milioni di euro di incasso e riceverà il premio Biglietto d’oro. Stiamo parlando di ‘C’è ancora domani’, il film che vede per la prima volta alla regia Paola Cortellesi. Scopriamo la trama e il commento della regista.
A meno di due settimane dalla sua uscita nelle sale cinematografiche C’è ancora domani, il film in cui Paola Cortellesi veste i panni da protagonista e fa il suo esordio alla regia, supera il milione di spettatori e diventa il film più visto dell’anno. Dal 26 ottobre, data della sua uscita nelle sale, è rimasto sempre in vetta alle classifiche dei lungometraggi più visti, superando ora i 7 milioni di di euro di incasso. Il film racconta la storia di una famiglia che vive a Roma nel secondo Dopoguerra.
Il film di Paola Cortellesi rappresenta un passo dentro ad una storia ambientata a Roma nel dopoguerra per dirci chi ancora siamo e come potremmo ribellarci. Delia (la stessa Paola Cortellesi), donna semplice e povera con tre figli, è sposata con Ivano (Valerio Mastandrea) e riversa la sua rabbia e le sue frustrazioni sulla moglie, picchiandola e sminuendola. C’è ancora domani racconta con ironia, ma anche drammaticità, il percorso di consapevolezza di Delia, in un contesto comune a milioni di donne, con tanto di colpo di scena finale.
Il prossimo 30 novembre riceverà quindi il Biglietto d’oro 2023, il riconoscimento assegnato dall’Associazione nazionale esercenti cinema al film che ha venduto più biglietti da dicembre dell’anno precedente a novembre dell’anno in corso. La premiazione si terrà presso la sala Sirene dell’Hilton Sorrento Palace.
Nel suo primo lavoro da regista C’è ancora domani non ha sbagliato niente: la storia, lo stile, gli attori, il tema. Soprattutto il tema, che è di quelli così radicati, odiosi e all’apparenza disperati, che ci vuole coraggio a sceglierli e riuscire a farci un film intelligente e pure divertente: la sopraffazione maschile. Sopraffazione fisica, culturale, economica.
Il film ci ricorda il legame che c’è tra violenza di genere e disparità retributiva. Se una donna vuole lasciare un compagno fisicamente o psicologicamente violento e non è economicamente indipendente, come fa? Perché certi lavori di cura famigliare ancora sono sottovalutati e non retribuiti? Perché le donne continuano a guadagnare meno degli uomini? Lo sciopero non basta un solo giorno, dovremmo farlo ad oltranza.
“Sono una regista meticolosa (a tratti rompiscatole) ho potuto scegliere le persone che mi corrispondono, non solo gli attori ma in tutti i reparti. Sul nostro set c’era gentilezza, un’atmosfera unica- ha raccontato Paola Cortellesi al Corriere della Sera e ha proseguito- Ho raccontato una condizione femminile che non è più così ma conserva dei retaggi culturali, pericolosamente vivi e vividi. Mi fa piacere che mi dicano che coglie lo spirito del tempo. La forza delle donne. Di ieri e di oggi. Era il mio intento”.