Kata scomparsa da 6 giorni, la mamma riceve telefonata inquietante? Era la voce della bimba?

di Gaetano Ferraro


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Il caso della scomparsa della piccola Kata si tinge ancora più di giallo dopo una telefonata arrivata nel cellulare della madre: “Era la voce della bambina?” Una telefonata inquietante in cui si sarebbe sentito il pianto di una bimba. Cosa significa? È l’azione di un mitomane oppure qualcuno starebbe ricattando la famiglia della piccola? 

Indagini in corso, prelievo del DNA e una telefonata inquietante: le ultime novità sul caso Kata

Proseguono senza sosta le indagini per ritrovare Kata, la bambina di 5 anni scomparsa il 10 giugno dall’ex hotel Astor di Firenze, dove viveva con la famiglia. Gli inquirenti al momento seguono la pista del sequestro a scopo di estorsione e tra le ultime novità c’è il prelievo dello spazzolino della piccola, forse utile per il test del Dna. Ma a tenere tutti con il fiato sospeso è la telefonata ricevuta dalla madre di Kata. Una chiamata anonima in cui l’interlocutore è rimasto in silenzio. In sottofondo, però, si sarebbe sentita la voce di una bambina, probabilmente proprio Kata, seguita dal suo pianto. Un episodio inquietante che potrebbe essere la prova che la piccola è ancora viva, ma anche il gesto di un mitomane. Le indagini dovranno chiarire la natura di questa telefonata e se possa condurre a una svolta nel caso.

La speranza della famiglia di Kata e la pista del sequestro a scopo di estorsione

Intanto cresce l’angoscia della famiglia, che dopo 6 giorni non ha ancora notizie della bambina. Secondo i giornali locali, la madre avrebbe avuto un malore in seguito alla telefonata in cui si sarebbe sentita la voce di una bambina. Per questioni di sicurezza, i genitori di Kata sono stati trasferiti in una struttura protetta messa a disposizione dal Comune di Firenze. La piccola Kata è scomparsa sabato 10 giugno dall’ex hotel Astor, l’immobile occupato dove viveva con i genitori. Le indagini si concentrano su possibili faide tra gruppi di peruviani e romeni per il controllo delle stanze, ma finora non hanno portato a nessuna traccia concreta della bambina. 

Il corteo della comunità peruviana e l’appello alla ricerca

Ieri l’avvocato della famiglia ha rimesso il mandato e l’appello della famiglia e della comunità peruviana, che il 14 giugno è scesa in corteo a Firenze, è quello rivolto ai possibili rapitori: restituire la piccola sana e salva. Sei giorni dopo, il mistero sulla sua scomparsa è ancora fitto. La speranza è che la telefonata alla madre possa rivelarsi la prova che la piccola è viva e condurre presto a riportarla a casa.

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