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Bimbo di 4 anni ricoverato per SEU dopo avere mangiato un gelato

Un bimbo di 4 anni originario di Bitonto, in Puglia, è stato ricoverato d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari per un caso di SEU, la sindrome emolitico-uremica, un grave e raro disturbo del sangue legato a un’infezione dovuta ad un batterio. Ecco cosa è accaduto.

Il bimbo si è presentato una settimana fa in ospedale accompagnato dai genitori, con un acuto mal di pancia, che non accennava a diminuire. I medici dopo i primi accertamenti hanno ritenuto opportuno ricoverare immediatamente il piccolo, che al momento si trova sedato nel reparto di rianimazione dell’ospedale tenuto sotto osservazione.

Non si sa ancora cosa possa avere causato la sindrome, ma il principale sospettato è un gelato artigianale, realizzato con latte non pastorizzato, che il bimbo avrebbe mangiato qualche giorno prima del ricovero in ospedale.

Che cos’è la SEU

La sindrome emolitico-uremica (SEU) è una condizione medica rara, ma grave, che coinvolge il sistema ematico e renale. È spesso scatenata da un’infezione batterica, in particolare dal ceppo Escherichia coli (E. coli), che può essere assunto attraverso alimenti contaminati. La SEU si manifesta con una serie di sintomi, tra cui diarrea sanguinolenta, dolore addominale intenso e diminuzione delle piastrine nel sangue, che può portare a problemi di coagulazione. Questa condizione può danneggiare i reni causando insufficienza renale acuta. La sindrome è particolarmente pericolosa nei bambini piccoli e può richiedere trattamenti intensivi.

Le dichiarazioni dei medici

In questo caso, però, come hanno raccontato i medici che hanno in cura il bimbo alla Gazzetta del Mezzogiorno, il piccolo non ha mostrato la tipica sintomatologia da protocollo: “non aveva diarrea, niente sangue nelle feci, anzi esattamente il contrario: il bambino aveva mal di pancia e stitichezza. Nessuna complicanza di tipo renale. Lo abbiamo tenuto in osservazione e sono arrivate le complicanze neurologiche che ci hanno permesso di fare la diagnosi”.

Sulle condizioni di salute del bambino al momento i medici continuano a mantenere il più stretto riserbo anche se qualche dichiarazione è stata rilasciata alla stampa.

“La situazione è seria. Il bambino è sedato e in terapia intensiva. Stiamo provando ad alleggerire la sedazione per verificare se reagisce. Per il momento qualche segnale c’è stato, che ci fa ben sperare” – hanno dichiarato i medici dell’ospedale.

“In casi del genere cerchiamo di spiegare che purtroppo la medicina non è una scienza esatta. Stiamo facendo l’impossibile, ma la Seu è provocata da una tossina che nessuna terapia può debellare. Deve semplicemente fare il suo corso”, hanno poi concluso i medici, ribadendo però che i parametri del bambino continuano per il momento a rimanere stabili.

Foto da depositphotos.com