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Assolti per “presunto consenso”: sentenza shock dopo lo stupro di una giovane

Quando il giudice ha pronunciato quelle sedici lettere, “presunto consenso“, ha tracciato una conclusione che ha lasciato molti sconcertati. Due giovani di 19 anni all’epoca dei fatti, accusati di aver violentato una giovane di 18 anni durante una festa nella provincia di Firenze, sono stati assolti dall’accusa di stupro. La ragione dietro questa decisione è sorprendentemente banale: hanno ritenuto che “lei ci stesse”. La vicenda è riportata da Il Tirreno.

Una Sentenza Incomprensibile: Il Contesto del Caso

La sentenza, emessa nel marzo 2023 dal GUP di Firenze, ha rivelato motivazioni che hanno scosso il mondo legale e la società stessa. I due giovani imputati sono stati assolti non perché non abbiano commesso l’atto di violenza sessuale, ma perché si è sostenuto che non avessero la capacità di valutare il rifiuto della ragazza e che avessero erroneamente presunto il suo consenso. Un atto giudiziario che sembra quasi sfidare il senso comune.

Un Ragionamento Discutibile: L’Errore sul Fatto

Secondo il tribunale, l’errore dei due imputati non è stato tanto nel perpetrare l’atto violento, quanto nel dare per scontato che la giovane non avrebbe opposto resistenza. Questa conclusione si basa sull’assunzione che la vittima fosse ubriaca, quindi incapace di manifestare chiaramente la sua volontà. Il giudice ha stabilito che i giovani avevano erroneamente giudicato la situazione, convinti che la giovane non avrebbe opposto resistenza a causa della sua condizione.

Una Difesa Insostenibile: La Scusa dell’Ubriachezza

La sentenza sembra suggerire che la giovane fosse in qualche modo “responsabile” per la sua condizione, affermando che i giovani imputati non avevano il dovere di valutare il rifiuto perché avevano erroneamente presunto il consenso in base alla loro interpretazione della situazione. Questa linea di difesa è profondamente problematica, poiché solleva la questione di chi è effettivamente responsabile in caso di violenza sessuale.

Concezioni Distorte e Conseguenze Devastanti

Il giudice ha anche evidenziato come i giovani imputati abbiano dimostrato una “concezione inammissibile e pornografica” delle relazioni con il genere femminile. Questo riecheggia l’idea di una cultura che non solo minimizza la gravità della violenza sessuale, ma ne perpetua anche le cause profonde: il mancato rispetto per il consenso, il pregiudizio e la percezione distorta delle relazioni sessuali.

Una Decisione Contestata: Il Futuro della Giustizia

La sentenza ha sollevato una serie di preoccupazioni sulla giustizia e sulle percezioni sociali legate alla violenza sessuale. Molti hanno espresso indignazione e frustrazione per la decisione del tribunale. Questo caso illustra l’importanza di una discussione aperta e di un cambiamento culturale per sfidare le concezioni distorte che consentono a simili sentenze di essere emesse.