Alec Baldwin, ridotte le accuse per l’omicidio sul set di Halyna Hutchins

di Redazione


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I pubblici ministeri che indagano sulla responsabilità di Alec Baldwin nella sparatoria mortale avvenuta durante le riprese nel 2021 del film Rust hanno rinunciato ieri, lunedì 20 febbraio, a perseguire l’attore con l’elemento dell’aggravante.

Il 21 ottobre 2021 le riprese del film, in un ranch nel New Mexico, divennero tragiche dopo che Alec Baldwin, 64 anni, aveva attivato un’arma che doveva contenere solo proiettili a salve ma uno vero uccise la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, 42 anni, e ferì il regista Joel Souza.

Halyna Hutchins

Alec Baldwin è sotto processo nel New Mexico per omicidio colposo e rischia una pena detentiva di 18 mesi, proprio come l’armaiolo del film, Hannah Gutierrez-Reed.

All’attore era stata anche contestata l’aggravante, dovuta all’uso di un’arma da fuoco, che gli avrebbe fatto scontare ulteriori 5 anni di reclusione.

Tuttavia, tale aggravante era stata subito contestata dai suoi legali, in quanto basata su una legge del New Mexico non in vigore all’epoca della tragedia e, alla fine, è stata abbandonata dai pubblici ministeri.

L’attore ha sempre rivendicato la sua innocenza. Stando a quanto rivelato da lui steso, gli era stato assicurato che la sua arma era innocua e nega di avere premuto il grilletto. Questa affermazione, però, è messa in discussione da diversi specialisti.

Il dramma ha, comunque, sconvolto Hollywood, scatenando appelli per il bando delle armi da fuoco sui set, dove la presenza di munizioni vere è, in teoria, già vietata.

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