I giudici del Tribunale per i minorenni di Bologna ha dato il via libera all’adozione di una bambina da parte di una coppia di donne che stanno insieme da 11 anni e dal 2008 sono nate civilmente, poco prima che la figlia nascesse con procreazione eterologa da donatore.
Secondo i giudici, l’adozione da parte della compagna della madre biologica risponde “pienamente al superiore interesse della minore, consentendole di godere della continuità affettiva, educativa ed emotiva di una famiglia solida e stabile, nella quale la stessa ha potuto costruire la propria identità”. E “il cognome è una parte essenziale e irrinunciabile della personalità”.
Come ricostruito dalla Gazzetta di Parma, un mese dopo la nascita della bambina, l’allora sindaco Federico Pizzarotti l’aveva iscritta all’anagrafe, riportando entrambi i cognomi delle donne. Il ricorso della Procura, però, diede via a un procedimento che dopo due anni ha portato alla cancellazione del cognome della compagna della madre.
Oggi, però, il Tribunale ha sancito la stepchild adoption, e così l’adozione del figlio del partner ha ridato alla piccola il doppio cognome.
“La relazione affettiva tra due persone dello stesso sesso che si riconoscano come parti di un medesimo progetto di vita costituisce “a tutti gli effetti una ‘famiglia’ – hanno osservato i giudici – luogo in cui è possibile la crescita di un minore, senza che il mero fattore ‘omoaffettività’ possa costituire un ostacolo formale”.
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