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A Modica il prezzo del caffè è diverso per uomini, donne o LGBTQIA+
Sembra impossibile ma è successo veramente. Stiamo parlando dell’ iniziativa- a dir poco bizzarra – di un bar del centro storico di Modica il cui titolare ha deciso di vendere il caffè ad un prezzo diverso in base al sesso dei clienti prevedendo uno sconto di 10 centesimi per le donne e 5 per gli omosessuali: scoppiata la polemica.
L’iniziativa del bar modicano
Che nel periodo di crisi anche il prezzo di un caffè al bar sia aumentato è un fatto ormai assodato che ( quasi) non fa più discutere. Ciò che, invece, ha fatto nascere la polemica a Modica più che l’aumento dei prezzi, è stata la decisione di assegnare un costo diverso allo stesso caffè in base all’orientamento sessuale. Il titolare del bar modicano, infatti, ha esposto una insegna con i prezzi del caffè distinguendo tra cliente donna, uomo ed esponente della comunità LGBTQIA+ Così dal 13 al 31 ottobre alle donne una tazzina di caffè costerà 70 centesimi, a un uomo 80 e a omosessuali, lesbiche, transessuali, queer, intersessuali e asessuali 75 centesimi.
La reazione della comunità LGBTQIA+
Come era facilmente ipotizzabile la comunità LGBTQIA+ è immediatamente insorta accusando il titolare del bar di essere omofobo cosa che, al contrario, da lui è stata assolutamente negata. Secondo l’associazione si è trattata di una “discriminazione di cui non c’è bisogno Vuoi sapere quanto costa un caffè a Modica? Ti basterà fare coming out. Solo così capirai se avrai diritto allo sconto di 5 centesimi previsto per chi appartiene alla comunità LGBTQIA+, se ti toccherà pagare il prezzo pieno di 80 centesimi imposto agli uomini o, ancora, se beneficerai della super-promo di 70 centesimi destinata alle donne” ha commentato.
Gesto di solidarietà a discriminatorio?
La trovata nata sicuramente per farsi pubblicità ha, così, in breve tempo trasformato un iniziale gesto di solidarietà in un gesto discriminatorio in un attimo. Fa discutere la campagna pubblicitaria del bar di Modica, nel ragusano. Il titolare del bar di Modica, ha esposto una insegna con i prezzi del caffè distinguendo tra cliente donna, uomo ed esponente della comunità.
La reazione dell’ Arcigay Ragusa: “Super promo discriminatoria”
Insorge l’Arcigay Ragusa che, attraverso il suo vicepresidente, Emanuele Micilotta, ha definito la campagna pubblicitaria una “superpromo discriminatoria” e chiede la rimozione del cartello. “Mentre noi attivisti ci battiamo per far sì che alle prossime elezioni vengano tolte definitivamente ai seggi le file ‘uomini’ e ‘donne’ per tutelare la comunità intersessuale e transessuale, c’è ancora in giro chi discrimina visibilmente la comunità LGBTQIA?” ha commentato Micilotta che, intervistato da una tv locale, ha così commentato l’iniziativa del proprietario del locale che, dal canto suo, ha definito la sua una iniziativa “scherzosa”.
La comunità LGBTIQ+ ancora discriminata
Stupisce ma è ancora un dato di fatto oggettivo che, al giorno d’oggi, ancora in molte società, le persone LGBTIQ+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Intersessuali, Queer +) siano esposte a specifici rischi di violazione dei propri diritti e spesso subiscano gravi violazioni dei diritti umani, violenza di genere, tortura o aggressioni – anche letali – da parte di attori statali o membri della comunità e della famiglia, oltre ad essere discriminate o escluse dall’accesso a servizi essenziali, quali la salute, l’alloggio, l’istruzione, il lavoro.
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Soprattutto in Paesi che criminalizzano le relazioni tra persone dello stesso sesso, le persone LGBTIQ+ possono subire arresti arbitrari, detenzione o estorsione perchè esprimono un carattere fondante della loro identità, e in quanto tale irrinunciabile, e vengono escluse dal proprio nucleo famigliare, dalla comunità e da altre reti di supporto. Oltre a doversi misurare con le violazioni dei diritti legate al loro orientamento sessuale, identità, espressione di genere e/o caratteristiche sessuali, le persone LGBTIQ+ possono dover affrontare molteplici discriminazioni e violenze trasversali perpetrate a causa di ulteriori fattori, come origine etnica, sesso, genere, disabilità, età, status migratorio, stato di famiglia, nazionalità, religione, stato di salute, condizioni economiche e altri motivi. L’abuso, la violenza e la discriminazione sono esacerbati laddove tali fattori interagiscono e si combinano. Combattere le discriminazioni di genere, anche se in apparenza poco importanti, è l’unico modo per porre fine a questa inutile “caccia alle streghe”.
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