Una giovane di 13 anni è morta tragicamente all’alba di ieri mattina, mercoledì 10 settembre, dopo essersi lanciata nel vuoto da un terrazzino. Il dramma è avvenuto a Perugia e la ragazzina stava per iniziare il suo primo giorno di scuola in terza media. La sua morte ha scosso profondamente la comunità, e una coetanea ha dichiarato al Messaggero: “Ho visto il lenzuolo sul corpo. Sapevo che era lei, ma non ci volevo credere. Non si può morire così giovane”.
Le indagini preliminari hanno rivelato che, poco prima del drammatico gesto, la ragazza aveva avuto un litigio con i genitori riguardo all’uso del telefono cellulare. Dopo la discussione, le era stato tolto il telefono, ma il castigo era previsto per terminare a breve. Le autorità stanno ora valutando se la punizione possa aver contribuito al gesto estremo della giovane.
La tragedia ha riacceso il dibattito sull’uso eccessivo dei telefoni cellulari tra i minori. La punizione che ha preceduto il suicidio della tredicenne è emersa come una possibile causa scatenante, ma le indagini dovranno chiarire se ci siano state altre influenze.
La note del Movimento dei Genitori (Moige): “Ci uniamo all’appello di tutti i pedagogisti in merito al divieto di uso del cellulare sotto i 14 anni e dei social 16. Sono fin troppi i danni che creano i social per un loro utilizzo precoce nei minori, pertanto è importante iniziare con i ‘’no’ che aiutano a crescere in modo sano ed equilibrato i nostri figli. Serve età e responsabilità per usare con efficacia positiva questi strumenti. Questo divieto è quanto mai opportuno per consentire pienamente ai genitori ed educatori un legittimo controllo e conoscenza in merito alla formazione e alle relazioni dei nostri figli minorenni, anche per evitare situazioni di adescamento e violenza su di essi. Siamo lieti che un’ampia parte di opinione pubblicata e il mondo della pedagogia e della scuola, siano uniti nell’appello all’uso responsabile del cellulare e nell’ uso dai 14 anni in su del cellulare e dai 16 in su dei social”.