Non occorre essere amanti degli animali per restare indignati dinanzi a quanto accaduto all’agrigentino Vittorio Russo di 20 anni, gestore di un rifugio e alla sua bassottina di 6 anni, Toffee. Scopriamo, di seguito, cosa è successo.
Vittorio Russo e il suo bassotto sono i protagonisti (involontari) di una vicenda a dir poco assurda. Vittorio lo scorso 20 giugno si era recato in spiaggia con il suo cagnolino per trascorrere in sua compagnia una rilassante giornata al mare. Tuttavia qualcosa è andato storto. Se state pensando che il cagnolino abbia combinato qualche ‘marachella’ vi sbagliate di grosso.
Noi abbiamo raggiunto telefonicamente Vittorio Russo 20 enne, gestore di un rifugio per cani ad Agrigento, che ci ha raccontato l’accaduto: “Ero andato a mare con la mia bassottina Toffee di 6 anni pagando regolarmente sdraio e ombrellone. In quella spiaggia non c’è alcun divieto di portare gli animali. Nell’ombrellone accanto al mio c’era un poliziotto in borghese con la moglie che si sono subito mostrati infastiditi dalla presenza della mia cagnolina e mi hanno chiesto di non farle fare il bagno perché lui è allergico. Quando io sono andato in acqua Toffee mi ha seguito e al mio ritorno ho trovato sotto il mio ombrellone 2 poliziotti e 2 vigili urbani. A questo punto, mi sono spaventato e ho attivato il video per testimoniare cosa stesse accadendo e così ho ricevuto una diffida. Sono davvero nauseato dall’accaduto perché quando chiamo la polizia municipale per segnalare un cane abbandonato o ferito non vengono mai infatti al mio rifugio ho più di 100 cani proprio per l’inefficienza dimostrata dalle forze dell’ordine, mentre in questo caso, si sono presentati immediatamente e, addirittura, in quattro. Una vergogna!” ci ha raccontato, giustamente indignato, Vittorio Russo.
A testimoniare la situazione assolutamente illogica il post sul profilo fb di Vittorio Russo in cui racconta ( e documenta) l’accaduto con foto che lo mostrano prima sereno a mare sul suo lettino da spiaggia in compagnia del bassotto ( entrambi ancora ignari di ciò che sarebbe accaduto) e, successivamente, la foto della diffida ricevuta.
Appresa la notizia il web si è letteralmente scatenato in difesa di Vittorio e, soprattutto, del cagnolino che non ha assolutamente colpa se non quella di essere un animale. “Non ho parole. Non scherzo sono senza parole… Ma chi è che può chiamare i carabinieri perché vede una persona con un cagnolino e poi se vedono un omicidio, svaligiare un appartamento, rapire qualcuno, o sfregiare una auto allora nessuno vede nessuno sente e nessuno parlaaaa ma che vergogna di personeeeeee. Mi dispiace tanto Vittorio. Non lo dico per consolarti ma anche qui è così. Se passi col cane dalla spiaggia, stanno tutti attenti che non lo fai entrare in acqua e poi loro sono sporchi dentro e fuori. Ebbene sì. La gente è proprio cattiva, proprio sporca. E non si vergogna perché non ha né cuore ne coscienza. Anzi nemmeno umanità… Sempre e per sempre meglio gli animali” ha scritto una utente di fb,”Facciamoli i nomi di questi solerti tutori dell’ ordine!!” ha scherzato ironicamente un’altra, “Ma da quelle parti le forze dell’ordine veramente non hanno nient’altro da fare?” e ancora “Che schifo però se la gente si ubriacar o fa uso di sostanze o butta rifiuti in spiaggia e chissà cosa nessuno si lamenta” e ancora “Si devono vergognare” sono solo alcuni dei commenti indignati del web.
Cercando di fare un pò di chiarezza per capire come muoversi con un cane al seguito e, soprattutto, in quali spiagge possiamo andare e in quali no, e cosa rischiamo se andiamo nella spiaggia “sbagliata” è utile seguire i consigli dell’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali : “Il numero di spiagge aperte ai cani è in crescita, circostanza che risponde alle esigenze dei loro familiari umani. Anzitutto è bene fare due distinzioni principali: spiaggia libera e privata. In caso di spiaggia privata, i singoli concessionari possono dedicare a Fido zone, se non l’intero stabilimento, avendo una specifica autorizzazione comunale. Diverso è il discorso per i cani salvataggio e per i cani guida dei non vedenti, non sussistendo per loro limiti di accesso. Quanto alle spiagge libere, ogni anno le Regioni, con ordinanza balneare, fissano le prescrizioni che riguardano l’accesso e l’uso della spiaggia, lasciando ai singoli Comuni la possibilità di determinare le zone libere ai cani. Fatta questa premessa, purtroppo risultano ancora presenti ordinanze comunali limitative, che addirittura chiudono qualsiasi possibilità d’accesso ai quattrozampe” ha detto la responsabile Sportello legale dell’organizzazione .
Ma come fare a capire se una spiaggia è disposta ad accogliere i nostri amici senza rischiare di essere sanzionati? La regola alla quale attenersi è certamente quella di capire la situazione specifica del posto dove vogliamo andare. Infatti fra ordinanze regionali e disposizioni comunali è fondamentale la verifica della loro attuazione caso per caso. “Consultiamo anzitutto i siti del Comune e della Regione per trovare l’elenco delle spiagge aperte a Fido. Sono online anche siti internet specializzati in questo ambito, che pubblicano elenchi di strutture pet-friendly. Non fidiamoci del passaparola, controlliamo i cartelli all’entrata della spiaggia, in cui di solito è specificato se possiamo o meno entrare con il cane, la fascia oraria e il periodo di riferimento. La mancanza di un cartello, o la scarsa chiarezza, potrebbe essere motivo di ricorso contro un’eventuale sanzione, ma il buon esito è comunque incerto”.
Le sanzioni per aver portato il cane in spiagge che non autorizzano il suo ingresso, sono sempre di tipo pecuniario. Anche in questo caso possono variare, ma una forbice che si aggira tra i 25 e i 50 euro a seconda dei diversi ordinamenti comunali. Tuttavia negli ultimi anni si è andata affermando una tendenza più garantista della libertà di ognuno di portarsi il cane in spiaggia, ovviamente nel rispetto degli altri bagnanti.