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Animali nei supermercati: nessun divieto. Il Ministero della Salute ci ripensa
Qualche giorno fa aveva destato scalpore una nota del Ministero della Salute, che mal interpretando una norma europea del 2004, vietava l’ingresso degli animali nei supermercati e negli esercizi commerciali di vendita di alimenti.
Oggi la Direzione Generale Igiene e sicurezza del Ministero ha fatto sapere di aver emanato una nuova nota, inviata alle Regioni e alle ASL del territorio, che nei fatti cancella il divieto generalizzato di accesso degli animali nei supermercati.
Gianluca Felicetti, Presidente LAV (Lega Anti Vivisezione) ha così commentato la vicenda: “È stata ristabilita la chiarezza, divieti ad accesso tout court degli animali negli esercizi di vendita di alimenti, supermercati compresi, non sono stabiliti né da norme nazionali né europee. Un divieto generalizzato, oltre a essere penalizzante e discriminatorio per coloro che vivono con un cane sarebbe stato anche illegittimo e non va nella direzione di facilitare la vita con i quattrozampe che oramai sono veri e propri membri della famiglia e non possono essere discriminati sull’appartenenza a una specie diversa dalla nostra”.
Il responsabile dell’esercizio potrà stabilire divieti per sua scelta, non in base alla normativa
Con questa nuova nota si torna alla situazione in vigore in tutto il Paese fino a qualche settimana fa. In particolare, la nuova nota ministeriale precisa che “in linea con la normativa vigente, le regole di accesso e le limitazioni devono essere stabilite in primis dal responsabile legale dell’esercizio, sulla base dell’attività svolta e in base alle valutazioni condotte per verificare che sussistano le condizioni necessarie”.
Nel caso in cui l’esercente consenta l’ingresso degli animali negli spazi di vendita dovrà “garantire che gli animali non possano entrare in contatto diretto o indiretto con gli alimenti, sia sfusi che confezionati, dei quali devono sempre essere garantire igiene e sicurezza”.
LAV da anni si batte per garantire l’accesso degli animali nei locali aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblici, come già avviene in molti Paesi europei e per ottenere una Legge nazionale e chiara e al passo con i tempi.
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